Una donna al beneficio dell'assistenza dal 2010 si è vista revocare il diritto alle prestazioni nel gennaio dello scorso anno, dopo la morte del padre avvenuta nel 2021. All'epoca, il Centro sociale regionale del Giura Nord Vaudois le aveva intimato che a partire da quella data le prestazioni avrebbero costituito anticipi sull'eredità, riporta il portale "La Région". In seguito alla vendita di un immobile di proprietà del defunto, che aveva fruttato 240'000 franchi alla figlia, le autorità le avevano comunicato che non aveva più diritto all'assistenza. In effetti, da quel momento il limite massimo di 4'000 franchi di sostanza era stato ampiamente superato.
Disoccupata e senza altre fonti di reddito, la donna residente nel canton Vaud poteva contare solo sull'eredità. Ma una seconda decisione dell'ottobre 2021 ha imposto la restituzione di 193'000 franchi, ovvero le prestazioni erogate dal 2011 al 2020. Secondo il portale vodese, l'avvocato della donna ha presentato due ricorsi contro queste decisioni. Una riguarda la cessazione delle prestazioni assistenziali e l'altra richiede l'annullamento del rimborso. Se quest'ultimo punto non è ancora stato deciso, la fine delle prestazioni è stata invece nel frattempo confermata.