LUGANO – Anima, cuore e portacolori del Lugano: ecco cosa è stato fin qui Markus Granlund. Il finlandese, nonostante un campionato complicato per la sua squadra, è stato forse l’unico degli stranieri a non tradire le attese in questa prima parte di stagione: Top Scorer con 27 punti in 31 partite, frutto di 17 reti e 10 assist. Poco? Mica tanto, se consideriamo che Granlund è l’unico bianconero ad aver raggiunto la doppia cifra alla voce reti segnate. Ecco perché il suo infortunio alla spalla, patito contro il Losanna lunedì e che lo terrà fuori a lungo (settimana prossima verrà sottoposto a terapie e a un programma di fisioterapia e solo in seguito la sua situazione verrà rivalutata) è un duro colpo per i bianconeri.
In parole povere? Addio Berna, Langnau, derby, Ginevra, Davos e poi si vedrà… un grosso guaio, visto che il Lugano, nel disperato tentativo di rientrare in lotta per i playoff (o quantomeno per i pre playoff) da domani in poi inizierà una serie importante di sfide, condita da due scontri diretti fondamentali.
Certo, in casa Lugano si punterà ancora di più su Connolly – comunque autore di 27 punti in 28 partite, una media punti superiore a quella di Granlund a dir la verità, ma con sole 8 reti all’attivo – su Arcobello (19 punti in 30 sfide), su Marco Müller (20 punti in 25 partite), su Kris Bennet (15 in 20 match), su Josephs, Fazzini, Thürkauf e via dicendo, ma è innegabile che l’assenza del finlandese rischia di pesare tantissimo sull’economia del gioco bianconero. Un dato? Granlund è anche il terzo miglior luganese alla voce ingaggi vinti, col 43,18%. Altro aspetto sicuramente da non prendere sottogamba.
Insomma, una bella gatta da pelare, l’ennesima, per Luca Gianinazzi