LUGANO – Cornèr Arena. Ore 19:45. Sarà il momento dell’ingaggio iniziale del terzo derby stagionale. Lugano e Ambrì di nuovo uno contro l’altro. “Ma non ci eravamo già visti?”, verrebbe da chiedersi, visto che le due compagni arrivano a questa sfida nuovamente in chiara e palese difficoltà nel gioco e in classifica. Al momento entrambe sono fuori da tutto: sia dalla corsa ai playoff (e difficilmente ci potranno rientrare), sia da quella per i pre playoff (che distano 1 o 2 punti, a dipendenza dei colori del cuore), che dai playout (lontani anche in questo caso 1 o 2 punti). Insomma, in questo preciso momento il Ticino sarebbe in vacanza. Vacanze non certo meritate, anzi…
I ricordi dei tempi che furono, quando i derby oltre a valere molto sull’aspetto emotivo contavano tantissimo anche per quanto concerne la classifica, i playoff e le finali per il titolo, si stanno facendo via via più sbiaditi. Nell’ultimo decennio, infatti, sono state più le sfide stracantonali che valevano per i piani bassi della classifica che per un posto in paradiso. Certo, le difficili annate vissute dall’Ambrì non hanno aiutato in questo senso, ma ultimamente anche il Lugano ha intrapreso quella strada. Questa sera, come abbiamo detto, ad esempio si sfideranno la 11a e la 12a forza del nostro campionato, qualche mese fa sempre sotto le volte della pista luganese le cose non erano molto diverse. E come dimenticare quel derby del 2015, quando Lugano e Ambrì si ritrovarono sulle rive del Ceresio da ultima e penultima e senza allenatore?
Tempi che furono, potremmo dire, ma la realtà non si discosta molto da quella. Ecco perché, se si vuole davvero provare a tenere la fiammella della speranza accesa, e non rischiare di cadere nel baratro dei playout, questa sera per entrambe le squadre conterà solo vincere, con buona pace delle assenze e senza badare troppo all’estetica. Anche perché continuando su questa strada (e purtroppo, per quanto riguarda i bianconeri, anche con questo atteggiamento in pista dove sembra che i giocatori possano decidere vita, morte e miracoli degli allenatori, e dove la società a volte sonnecchia e a volte prende in mano la situazione forse in maniera sbagliata) nessuno dovrà stupirsi nel vedere il pubblico allontanarsi dalla pista, con conseguente diminuzione del budget a disposizione e un indebolimento della rosa...