Venerdì 10 marzo le autorità finanziarie statunitensi hanno chiuso la Silicon Valley Bank (SVB), provocando un leggero panico sui mercati borsistici. Sebbene sia poco nota al grande pubblico, questa banca era al cuore dell'industria tecnologica, tanto che aveva finito per diventare la 16esima banca statunitense per attività.
La chiusura della banca rappresenta il più grande fallimento bancario negli Stati Uniti dalla crisi finanziaria del 2008. La banca non era più in grado di far fronte ai massicci prelievi dei suoi clienti, soprattutto operatori tecnologici, e gli ultimi tentativi di trovare nuovi finanziamenti non sono andati a buon fine.
SVB, poco nota al grande pubblico, era specializzata nel finanziamento di start-up ed era diventata la 16esima banca statunitense in termini di attività: alla fine del 2022 aveva 209 miliardi di dollari di attività e circa 175,4 miliardi di dollari di depositi. La sua scomparsa rappresenta non solo il più grande fallimento bancario dopo quello della Washington Mutual nel 2008, ma anche il secondo più grande fallimento di una banca al dettaglio negli Stati Uniti.