BELLINZONA – È giusto continuare con Luca Cereda? È corretto confermare Paolo Duca? Dopo la deludente mancata qualificazione ai pre playoff, in casa Ambrì, sarebbe giusto cambiare qualcosa a bordo ghiaccio? Queste erano le domande che tifosi e addetti ai lavori si sono posti nelle ultime settimane, da quando cioè i leventinesi hanno concluso la loro stagione, e che hanno trovato risposta ieri, in occasione della conferenza stampa indetta dal club del presidente Lombardi. Ebbene, l’Ambrì ha deciso di non cambiare e di confermare in toto lo staff tecnico.
Lo stesso presidente ha ribadito la fiducia, sua e di tutta la dirigenza, nei confronti dei due interessati e per farlo ha scelto una cornice non del tutto casuale, quell’Hotel Unione di Bellinzona, dove sei anni fa era iniziata l’era del duo Cereda-Duca. In fondo, specie per le cose importanti, nulla deve essere lasciato al caso. Una fiducia, quella ribadita dalla società, che però non cancella gli errori commessi – e sottolineati – su diversi fronti, sia per quanto concerne le aspettative che la comunicazione verso l’esterno, spesso veri talloni d’Achille del club.
L’Ambrì cammina quindi compatto, deciso e unito verso gli stessi obiettivi, ovvero quello di riportare in alto la squadra, nonostante la necessità di ritoccare il roster, viste le quasi sicure partenza di Chlapik – motivi familiari – e di André Heim, per il quale le sirene del mercato stanno suonando in maniera importante.
In ogni caso, al netto della situazione finanziaria da sistemare e con alcuni milioni ancora da restituire dopo la costruzione della Gottardo Arena, ciò che più conta è che le domande su Cereda e Duca, alla fine, hanno trovato le loro risposte e, a conti fatti, sono state anche le più logiche.