Ma in Brasile di quella “macchia”, di quella brutta vicenda svizzera nessuno ha mai più parlato. Sin quando, nelle scorse settimane, il Corinthians ha deciso di ingaggiarlo. Mal gliene incolse. I tifosi si sono subito rivoltati e pure anche alcuni giocatori hanno manifestato il loro disappunto: “Uno così non può allenare il Corinthians. La storia del nostro club è la storia di lotte a favore dei diritti umani e delle libertà. Diciamo no agli stupratori”. Alla fine, come si può leggere qui a lato, Cuca ha ceduto ed ha rassegnato le dimissioni. Mercoledì 26 aprile 2023. Il tutto a ben 37 anni dai fatti di Berna.
Ma cosa successe la notte del 29 luglio di 36 anni? Come detto, il Gremio si trovava nella capitale federale per disputare un torneo amichevole, la Coppa Philipps, rassegna che oggi non esiste più. La sera precedente la prima partita una ragazza di 13 anni, una certa Sandra, salì nella stanza dei giocatori brasiliani: voleva degli autografi e dei souvenir, raccontarono i quattro incriminati (oltre a Cuca, i suoi compagni di merende Henrique, Eduardo e Fernando). In realtà le cose andarono diversamente: “I quattro mi portarono in camera: tre mi hanno tenuta mentre il quarto mi ha violentato”, disse la ragazza in sede processuale.
Il giorno dopo lo stupro i calciatori vennero arrestati e rilasciati su cauzione un mese dopo. Se ne tornarono in Brasile dove naturalmente a mogli, fidanzate, amanti e giornalisti dissero di essere innocenti e che la ragazzina voleva soltanto un po' di pubblicità. Ci fu anche chi giurò sulla Bibbia (Henrique). Due anni dopo, i quattro uomini, compreso Cuca, furono condannati da un nostro tribunale: fornicazione con un minore e coercizione. La pena (ridicola!): 15 mesi con la condizionale.
La vittima della brutale agressione avvenuta al Metropole puntò il dito accusatore soprattutto su Henrique e Eduardo mentre la sua versione sulla partecipazione di Cuca e Fernando risultò incerta. La fidanzata e futura moglie di Cuca, intervistata in Brasile il giorno dopo i fatti, disse “di conoscere il proprio compagno e di non credere nella versione della ragazza”. Comunque: a differenza dei due principali indiziati, subito dopo l'arresto Cuca fu mandato in una prigione di Burgdorf mentre Henrique ed Eduardo restarono nel carcere di massima sicurezza a Berna. La vicenda ebbe naturalmente strascichi politici.
Il brasiliano Joao Havelange, allora potente presidente della FIFA, tentò di intercedere per i responsabili dell’odioso crimine presso le autorità svizzere, forse convinto che anche la Svizzera fosse una repubblica delle banane: gli andò male e i quattro restarono in prigione. I calciatori, tutti in giovane età al momento dei fatti, non scontarono mai un giorno di carcere e la loro carriera non ne risenti affatto. Non è dunque sorprendente se Alex Stival, in arte Cuca, sia stato ingaggiato dal Corinthians, club da sempre allineato nella lotta ai diritti umani e per le libertà di espressione come auspicava tanti anni fa Socrates, grande centrocampista della Seleçao e capitano della squadra paulista.
JACK PRAN