Il gruppo parlamentare della Lega dei Ticinesi, con un comunicato stampa, critica fortemente la protesta condotta da parte del corpo docenti nella giornata di ieri. L'azione, si legge nella nota, “solleva preoccupazioni sulla qualità dell'educazione in Ticino” e viene vista come una “difesa di privilegi pensionistici” che buona parte della popolazione ritiene “ingiusta e obsoleta”, in quanto le condizioni di lavoro dei docenti rispetto ai lavoratori del settore privato “è abissale”.
Viene criticata inoltre la scelta di manifestare durante un giorno lavorativo, scelta che si è tradotta in difficoltà di non poco conto sugli studenti e le famiglie. Di conseguenza “è essenziale che certi temi rimangano al di fuori della scuola per garantire un'istruzione imparziale e apolitica” per non indebolire l'educazione dei giovani che rischiano di subire un'istruzione “debole e politicizzata”. Il movimento di via Monte Boglia ricorda che i docenti hanno ricevuto un aumento del 2.5% degli stipendi “tramite un esborso finanziario non indifferente sulle già fragili finanze cantonali”.
I deputati leghisti sottolineano in seguito che per risanare completamente l’IPCT servirebbero 3 miliardi dei contribuenti, una somma pari al valore globale di Credit Suisse. Di conseguenza, il gruppo parlamentare della Lega annuncia che “se questo sarà il clima intorno alla cassa pensioni cantonale” darà “battaglia”, in quanto i 500 milioni di risanamento deciso nel 2012 e i 700 milioni di prestito varati la scorsa legislatura sono “già troppi”. “I ticinesi – conclude il comunicato stampa - hanno bisogno di altre decisioni politiche urgenti come la deduzione integrale dei premi di cassa malati e l’istituzione della tredicesima AVS per le classi sociali svantaggiate”.