Non capita spesso che i dirigenti di aziende legate alla Confederazione invitino pubblicamente a ignorare quanto deciso dal Consiglio federale. Ma è esattamente quello che ha fatto Brigitte Beck, amministratrice delegata dell'azienda di armamenti Ruag, che in una conferenza stampa ha invitato i paesi europei a ignorare la legge sulla riesportazione delle armi. Come risaputo, da mesi alcuni paesi europei quali Germania, Danimarca e Spagna vogliono fornire all'Ucraina armi e munizioni di fabbricazione svizzera.
Ma Berna si rifiuta, adducendo la neutralità e la legge recentemente rafforzata sul materiale bellico. Come riporta ieri il SonntagsZeitung, in una conferenza Brigitte Beck ha invitato questi Stati a ignorare il veto federale. "Germania o Spagna: consegnate questo materiale all'Ucraina. Noi cosa faremmo? Niente", ha detto.
Questo intervento non è stato affatto ben accolto dal Dipartimento federale dell'economia, dell'istruzione e della ricerca (DEFR) del consigliere federale Guy Parmelin, responsabile del rilascio delle licenze di riesportazione. Il ministro dell'UDC lo ha detto chiaramente durante la riunione del gruppo parlamentare del suo partito una settimana fa. La questione è tanto più delicata in quanto l'azionista unico di Ruag è la Confederazione.
I rappresentanti dell'UDC hanno inoltre chiesto le dimissioni di Brigitte Beck. "Chiunque pugnali alle spalle il Consiglio federale non può più mantenere la sua posizione", ha dichiarato il consigliere nazionale Thomas Hurter (UDC/SH). Secondo fonti ben informate, il Consiglio federale ha già discusso la questione. Ora si attendono i risultati di un'indagine interna di Ruag, che il consiglio di amministrazione della società ha promesso.