Da quando la Banca nazionale (BNS) ha decretato la fine dei tassi negativi lo scorso anno, le banche cantonali se la passano meglio che mai. Come riporta il “SonntagsZeitung”, negli ultimi mesi due terzi di questi 24 istituti finanziari hanno registrato profitti record: oltre 2 miliardi di franchi. Rispetto alla prima metà del 2022, la Banca cantonale di Zurigo, la più grande, ha registrato un aumento degli utili del 25%, superando i 677 milioni. La seconda banca cantonale più grande, la vodese BCV, ha realizzato un utile di 240 milioni (+22%). E la Banca Stato del Ticino ha addirittura quasi triplicato l'utile con un aumento del 160%, a 89 milioni.
La fine della fase dei tassi negativi decisa un anno fa dalla BNS ha consentito alle banche di applicare tassi di interesse più elevati su prestiti e ipoteche, il che spiega in buona parte la crescita degli ultimi. Al contrario, tuttavia, l’aumento dei tassi d’interesse sui depositi a risparmio non ha portato alcun beneficio ai propri clienti. "Le banche derubano i loro clienti", afferma senza mezzi termini Sara Stalder, direttrice della “Stiftung für Konsumentenschutz”, al SonntagsZeitung. È “ingiusto” che le banche realizzino “profitti assurdamente alti” ma si rifiutino di rimuovere le commissioni e di aumentare i tassi di interesse. Chiede il ritorno a “una situazione più giusta per i consumatori”.
Sul fronte imprenditoriale, Fabio Regazzi, presidente dell'USAM e consigliere nazionale del Centro ritiene che “sarebbe positivo che le banche cantonali fossero più comprensive nei confronti delle PMI”. E che esaminino se sia possibile ridurre i margini, perché “il commercio e la classe media hanno bisogno di più respiro”.