*Post Facebook di Lorenzo Quadri
Festeggiamenti dei 175 anni della Costituzione a Palazzo federale: sarebbe “bello” sapere per quale motivo la Svizzera italiana è stata rappresentata musicalmente con la canzone “Sebben che siamo donne”, ovvero una canto da risaia di inizio novecento. Una canzone proletaria italiana che non c’entra un tubo né con la Svizzera, né con la Costituzione del 1848.
Avanti con il femminismo di sinistra estero a buon mercato. Ancora che non ci hanno affibbiato “Bella ciao”. E noi dovremmo sentirci rappresentati, in un momento ufficiale, da simili iniziative? Per non farsi mancare niente, il discorso del presidente del Tribunale federale è stato tenuto da un giudice rottamatore del segreto bancario, che prende decisioni contro l’interesse del Paese.
Verosimilmente, poi, non tutti avranno gradito le numerose gag, non esattamente originali, sui romandi avvinazzati che pensano solo all’aperitivo, ma su quello si esprimeranno se del caso i diretti interessati. Ci sarebbe anche da ridire sull’inno nazionale storpiato, sul “Canton Liechtenstein” in presenza dell’ambasciatore del Liechtenstein, eccetera. La Svizzera e la Costituzione avrebbero meritato decisamente altro. Sarebbe interessante sapere quanto è costata questa buffonata.
Festeggiamenti dei 175 anni della Costituzione a Palazzo federale: sarebbe “bello” sapere per quale motivo la Svizzera italiana è stata rappresentata musicalmente con la canzone “Sebben che siamo donne”, ovvero una canto da risaia di inizio novecento. Una canzone proletaria italiana che non c’entra un tubo né con la Svizzera, né con la Costituzione del 1848.
Avanti con il femminismo di sinistra estero a buon mercato. Ancora che non ci hanno affibbiato “Bella ciao”. E noi dovremmo sentirci rappresentati, in un momento ufficiale, da simili iniziative? Per non farsi mancare niente, il discorso del presidente del Tribunale federale è stato tenuto da un giudice rottamatore del segreto bancario, che prende decisioni contro l’interesse del Paese.
Verosimilmente, poi, non tutti avranno gradito le numerose gag, non esattamente originali, sui romandi avvinazzati che pensano solo all’aperitivo, ma su quello si esprimeranno se del caso i diretti interessati. Ci sarebbe anche da ridire sull’inno nazionale storpiato, sul “Canton Liechtenstein” in presenza dell’ambasciatore del Liechtenstein, eccetera. La Svizzera e la Costituzione avrebbero meritato decisamente altro. Sarebbe interessante sapere quanto è costata questa buffonata.