Creare una figura che possa svolgere la funzione di ispettore/rice sociale a Lugano. È questo lo scopo di una mozione interpartitica inoltrata al Municipio di Lugano con il leghista Andrea Sanvido quale primo firmatario. “Da un recente rapporto della sezione del sostegno sociale – si legge nell’atto parlamentare – si assiste a un calo delle persone in assistenza. Infatti secondo i dati dell’ultimo trimestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, il numero di persone e unità di riferimento con una prestazione pagata è diminuita rispettivamente del 5,2% e del 3,2%. Sebbene questi dati sembrino in apparenza positivi, a nostro avviso vi è ancora del lavoro da fare per quello che concerne gli abusi, e visto e considerato che tutti i contribuenti sono toccati con il proprio portafoglio per quello che concerne l’aumento dei costi della vita, con il presente atto vogliamo che il Municipio si attivi nel limitare questi soprusi”.
“Con questa mozione vorremmo concentrarci sul fenomeno degli abusi che già nel 2007 l’allora presidente della Conferenza svizzera delle istituzioni dell’aiuto sociale (COSAS) Walter Schmid stimava attorno al 2% - 5%. A nostro avviso l’ispettore sociale potrebbe essere un grande aiuto”.
Nella fattispecie, l’istituzione di una figura come l’ispettore sociale sarebbe incaricata di “gestire i casi di presunto abuso di assistenza sociale e intervenire anche in caso di domande nuove di prestazioni assistenziali che suscitano già qualche perplessità all’operatore socio-amministrativo”. Ma non solo, sarebbe incaricato anche di “esaminare e chiarire la situazione di richiedenti di prestazioni che appaiono equivoche o particolarmente complesse; indagare sulla situazione di utenti già beneficiari di prestazioni sulla base di interrogativi fondati sollevati dagli operatori socio-amministrativi oppure sulla base di indizi di abuso consistenti e verificabili giunti da segnalazione di terze persone o enti; creare e definire una rete di collaborazioni e di scambio di informazioni con i vari servizi coinvolti nelle indagini; preparare direttive e procedure a complemento delle basi legali e delle norme vigenti applicabili nel campo dell’assistenza per gli aspetti legali all’operato dell’ispettore sociale; valutare le procedure d’accertamento già esistenti e proporne il miglioramento”.
“Con questa mozione vorremmo concentrarci sul fenomeno degli abusi che già nel 2007 l’allora presidente della Conferenza svizzera delle istituzioni dell’aiuto sociale (COSAS) Walter Schmid stimava attorno al 2% - 5%. A nostro avviso l’ispettore sociale potrebbe essere un grande aiuto”.
Nella fattispecie, l’istituzione di una figura come l’ispettore sociale sarebbe incaricata di “gestire i casi di presunto abuso di assistenza sociale e intervenire anche in caso di domande nuove di prestazioni assistenziali che suscitano già qualche perplessità all’operatore socio-amministrativo”. Ma non solo, sarebbe incaricato anche di “esaminare e chiarire la situazione di richiedenti di prestazioni che appaiono equivoche o particolarmente complesse; indagare sulla situazione di utenti già beneficiari di prestazioni sulla base di interrogativi fondati sollevati dagli operatori socio-amministrativi oppure sulla base di indizi di abuso consistenti e verificabili giunti da segnalazione di terze persone o enti; creare e definire una rete di collaborazioni e di scambio di informazioni con i vari servizi coinvolti nelle indagini; preparare direttive e procedure a complemento delle basi legali e delle norme vigenti applicabili nel campo dell’assistenza per gli aspetti legali all’operato dell’ispettore sociale; valutare le procedure d’accertamento già esistenti e proporne il miglioramento”.