Dal secondo trimestre di quest'anno gli ordini in entrata presso molte aziende svizzere attive nell'industria sono in forte calo e per il momento non si intravede un'inversione di tendenza, riferisce il “SonntagsBlick”. Il crollo degli ordinativi colpisce l'intero settore industriale. Il gruppo Rieter Textile Machinery di Winterthur dimostra quanto sia drammatica la situazione. Quest'estate la società ha annunciato l'eliminazione di 300 posizioni amministrative. Venerdì scorso il suo capo ha annunciato che sarebbero andati persi dai 400 ai 600 posti di lavoro aggiuntivi, questa volta soprattutto nel settore della produzione.
La Rieter non è l'unica società che sta attraversando un momento difficile. Il futuro sembra ancora più cupo per il produttore di acciaio Swiss Steel, in difficoltà esistenziali. La situazione è peggiorata anche per il produttore di attrezzature industriali della Svizzera centrale Bossard, per Comet del distretto friburghese di Singine, per Meier Tobler di Schwerzenbach (ZH) e perfino per Lonza, un peso massimo dell'industria chimica e farmaceutica di Basilea.
Per Matthias Geissbühler, economista presso Raiffeisen interpellato dal domenicale svizzerotedesco, “la massiccia inversione dei tassi delle banche centrali ha effetti sempre più significativi”. L’economia globale si è già indebolita in modo significativo e si prevede che perderà ulteriore slancio nei mesi a venire. In particolare il settore industriale si trova in una situazione difficile. I primi indicatori, come l’indice dei responsabili degli acquisti del settore, indicano una recessione. La forza del franco svizzero rappresenta un onere aggiuntivo per le aziende industriali svizzere con un forte orientamento all’export.