“Perché c’è una tassa sui cani ma non sui gatti?” È la domanda posta martedì da Thomas Baumann durante la seduta del Gran Consiglio del canton Argovia. Il deputato dei Verdi ritiene che i proprietari di felini dovrebbero passare alla cassa allo stesso modo di coloro che hanno un cane. "È innegabile che i gatti contribuiscono alla salute mentale dei loro proprietari, ma comportano costi che attualmente sono interamente a carico della comunità", ha spiegato Baumann all'"Aargauer Zeitung".
Il granconsigliere argoviese si riferisce soprattutto all'impatto negativo dei gatti sull'ambiente: sono predatori di molti piccoli animali come uccelli e rettili. Un'iniziativa dovrebbe essere presto presentata al Parlamento cantonale, nonostante un primo rifiuto nel 2016. All'epoca, l'Associazione svizzera degli amici dei gatti aveva sottolineato che una simile tassa "colpirebbe più duramente gli anziani", che sono più inclini all'isolamento.
Baumann fa notare che, se tutti i cantoni e i comuni svizzeri adottassero una tassa sui gatti, le entrate potenziali sarebbero notevoli. Nel 2022 sono stati censiti quasi 544'000 cani e la tassa sui cani ha portato nelle casse pubbliche più di 50 milioni di franchi. Una tassa equivalente riscossa sui quasi due milioni gatti svizzeri potrebbe fruttare circa 170 milioni di franchi all’anno.