- Non hanno la possibilità di aumentare la percentuale lavorativa per guadagnare di più.
- La Confederazione ha tagliato sulle prestazioni complementari (PC) con una serie di misure vessatorie: obbligo di restituzione imposto agli eredi, criteri di accesso più restrittivi… Questo significa che tanti anziani rinunceranno a chiedere la PC, mentre numerosi altri se la vedranno decurtare o togliere. Ergo, sempre più pensionati tireranno la cinghia.
- Anche le rendite del secondo pilastro diminuiscono. In media, oggi sono inferiori di 300 franchi al mese rispetto a 15 anni fa. Questo principalmente a seguito dei tassi di interesse bassi degli ultimi anni. Inoltre, non vengono adeguate al rincaro.
Il terrorismo sugli aumenti di IVA o di contributi in caso di Sì alle Tredicesima AVS è fuori luogo.
In ogni caso, l’introduzione di queste misure andrebbe approvata dal parlamento e, in caso di referendum, dal popolo. Se verranno bocciate, le maggioranze politiche dovranno finalmente “riorientare la spesa pubblica” a vantaggio degli svizzeri. Perché i soldi ci sono: abbiamo miliardi da regalare all’estero, miliardi da mandare in Ucraina, miliardi per mantenere finti rifugiati, altri miliardi da versare all’UE sottoforma di contributi di coesione che, con il nuovo mandato negoziale, il CF pensa di rendere ricorrenti.
E’ poi vero che anche i milionari beneficerebbero della tredicesima mensilità AVS. Ma i ricchi, nelle casse del primo pilastro, hanno anche versato tanti contributi. Molti più soldi di quelli che riceveranno tramite le rendite, che sono plafonate per tutti ad un massimo di 2450 franchi al mese. Non è quindi uno scandalo se si vedranno assegnare una mensilità in più.
La Tredicesima AVS in votazione il 3 marzo non è una proposta ideale (la Lega ne avanzò a suo tempo una migliore, che però venne affossata dalle altre forze politiche per motivi di bottega). Tuttavia, specie dopo quanto accaduto negli ultimi due anni, i pro prevalgono sui contro.
Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale
Lega dei Ticinesi