PARIGI (USA) – Le Olimpiadi di Parigi 2024 si avvicinano e gli USA, pronti a fare incetta di medaglie, iniziano facendo il pieno di polemiche. La prima, infatti, è stata sollevata dalla campionessa del salto in lungo, Tara Davis-Woodhall che ha sintetizzato così il disagio di molte atlete dopo aver visto il nuovo design dei body della Nike presentati a Parigi e che saranno indossati a fine luglio: “Dobbiamo stare attente a non scoprire il sesso”, piuttosto che pensare a correre o saltare, verrebbe da dire.
La forma dell’indumento e la marcata differenza con quello maschile hanno scatenato le polemiche: “Troppo sgambate e succinte, accentuano l’attenzione sul pube”, ha dichiarato l’ex campionessa americana di mezzofondo, Lauren Fleshman.
L’accusa principale, infatti, è quella sessista, puntando sul fatto di voler scoprire il più possibile il corpo delle atlete, visto che invece la tenuta maschile si basa su un normale pantaloncino attillato. La Nike però ha replicato sottolineando due aspetti: nessuna atleta sarà obbligata a indossare quel body, visto che ci sono altri modelli a disposizione, e che il nuovo indumento è stato realizzato pensando a migliorare la prestazione delle atlete in pista. Un ricerca della performance perfetta che passa anche dall’utilizzo di materiali ultraleggeri che riescono a “catturare l’aria e distribuirla mentre il piede è in movimento, in modo da dare più efficienza e protezione all’atleta nel momento in cui è più stanco”.
Sarà, ma al momento le atlete non sembrano apprezzare, anche se nel mondo dello sport l’attenzione è ormai sempre più focalizzata su altri aspetti. “Il periodo mestruale non è più un tabù”, ha sottolineato Tanya Hvizdak, responsabile del Global Women’s Sport Marketing e quindi anche il vestiario deve essere pensato concentrandosi su questo aspetto: “Ce lo chiedono le atlete”. Una questione che tocca da vicino anche Wimbledon, dove l’outfit, maschile e femminile, deve essere totalmente bianco.