La costruzione di un nuovo centro per richiedenti l'asilo nel canton Ginevra metterebbe a rischio delle specie rare di rane e tritoni. WWF e Pro Natura hanno infatti comunicato ieri di aver contestato l'autorizzazione edilizia rilasciata dal Cantone. Le due associazioni ambientaliste hanno portato il caso davanti alla giustizia amministrativa, come prima di loro il comune, mentre un gruppo di residenti della zona ha dichiarato all'inizio di aprile di voler fare lo stesso.
Come riferisce la Tribune de Gêneve, WWF e Pro Natura sostengono che quattro dei cinque edifici previsti (che dovranno ospitare circa 200 persone) si trovano in una “zona di importanza nazionale per la protezione degli anfibi”. Ospita rospi comuni, rane rosse e verdi, tritoni alpini e palmati. L'area comprende due stagni dove si riproducono e “vari habitat terrestri e corridoi migratori”. Le associazioni temono il degrado e gli ostacoli, così come “gli impatti indiretti legati all'utilizzo del sito”.
Jean-Pascal Gillig, segretario regionale del WWF, precisa che “non stiamo ovviamente attaccando l'accoglienza dei migranti. Per noi l’importante è non utilizzare un’area dedicata alla natura per costruire edifici. Il loro utilizzo conta poco. Sarebbe stata una villa di lusso, la nostra posizione sarebbe stata identica. Ricordando che in Svizzera “quasi l'80% delle specie di anfibi sono a rischio di estinzione”, auspica che in futuro il Cantone faccia attenzione a non sovrapporre zone edificabili e siti protetti Obat (ordinanza sugli anfibi), come avvenuto in questo caso.
Questo ricorso si aggiunge a quello del comune di Plan-les-Ouates, che ricorda che le scuole circostanti sono sature. Il progetto prevede però di accogliere le famiglie, quindi da trenta a cinquanta bambini in età scolare. Su “Le Courrier” del 9 aprile, il consigliere amministrativo Xavier Magnin ha spiegato che la scuola di Sapay, dove studiano già 700 studenti, non può assolutamente andare oltre. Proprio come quello di Troinex, che deve assorbire gli abitanti del nuovo quartiere Parc des Crêts. “Questo appello non è assolutamente diretto contro i richiedenti asilo”, ha insistito. All'inizio di marzo la città ha già accolto anche un centro federale per i richiedenti asilo, situato nel centro cittadino.