A suon di slogan populisti e di cifre farlocche, i tassaioli ro$$overdi hanno iniziato la loro campagna contro la riformetta fiscale da 47 milioni all’anno. Riformetta che serve sostanzialmente a compensare la crescita del moltiplicatore cantonale del 3%. Altrimenti detto: niente riformetta uguale aumento delle tasse del 3% per tutti. Ceto medio in primis.
Alcune considerazioni preliminari.
1) 47 milioni sono circa l’1% della spesa pubblica cantonale, che è di 4.2 miliardi (!) all’anno. Tentare di far credere che questa goccia nel mare, se approvata, renderebbe necessari chissà quali tagli, è ridicolo.
2) Il problema delle finanze cantonali non sono certo le entrate, che sono continuamente salite. Sono invece le uscite, esplose senza controllo. Dal 1995 ad oggi sono raddoppiate, passando da 2.1 a 4.2 miliardi all’anno.
3) L’amministrazione cantonale è gonfiata come una rana. Ad esempio, in Ticino c’è un funzionario ogni 66 abitanti, a Soletta uno ogni 81.
4) Lo studio Idehap conferma che il Ticino spende di più – anche molto di più – della media svizzera, in tutti i campi dell’attività statale.
E’ quindi evidente che di aumentare le imposte non se ne parla nemmeno!
Slogan da barzelletta
Lo slogan “Stop ai tagli” utilizzato dalla $inistra per combattere la riformetta, è una barzelletta. A rendere necessari i tagli non sono di certo fantomatici sgravi fiscali: in Ticino non se ne vedono da 20 anni (mentre nel Canton Zugo, tanto per fare un esempio, i votanti hanno approvato un nuovo pacchetto a fine novembre). A svuotare le casse pubbliche, e quindi a provocare i tagli, è invece l’esplosione della spesa cantonale. Per la quale possiamo ringraziare le politiche immigrazioniste, stataliste, climatiste ed assistenzialiste della maggioranza di centro-$inistra! Ergo, “ Stop ai tagli” nel concreto dovrebbe significare “stop alla $inistra”!
Piccola parte
La riformetta, approvata dal parlatoio cantonale lo scorso dicembre, contiene una serie di misure: riduzione lineare delle aliquote dell’imposta sul reddito dell’ 1.66%, aumento dell’importo deducibile per le spese professionali, riduzione dell’imposta di successione e donazione per favorire le successioni aziendali, plafonamento al 3% dell’aliquota massima prelevata sulle prestazioni in capitale della previdenza, e la riduzione progressiva dell’aliquota massima dell’imposta sul reddito dal 15% al 12% sull’arco di sei anni. Quest’ultima misura, oltretutto posticipata al 2029-2030, è il famoso “sgravio ai ricchi”. Si tratta quindi solo di una piccola parte della riformetta e per di più spostata in là nel tempo. Il suo scopo non è certo quello di “svuotare le casse pubbliche” bensì di riempirle, attirando nuovi contribuenti facoltosi ed evitando la fuga di quelli attuali.
Si ricorda infatti che oggi il 3% dei contribuenti paga il 40% delle imposte. Basta che qualche esponente “di peso” di questo 3% decida di sloggiare per altri lidi, e allora sì che le casse pubbliche si svuotano!
Ci vogliono mungere
Pensando di far fessi i votanti, la $inistra racconta di essere contraria agli “sgravi ai ricchi”, ma di sostenere alcune parti della riforma. Peccato che tra queste parti NON figurino le misure per la compensazione dell’aumento del 3% del moltiplicatore cantonale: vale a dire la riduzione lineare dell’1.66% e l’aumento delle deduzioni professionali. Quindi, i ro$$overdi vogliono aggravi fiscali! Vogliono mettere le mani nelle tasche della gente, e lo dicono pure!
Una cosa deve essere chiarissima ai votanti. Respingere la riformetta fiscale il 9 giugno non significa lasciare le cose allo stato attuale. Significa aumentare le tasse a tutti del 3%!
I premi di cassa malati esplodono “grazie” ai titolari P$ del Dipartimento dell’interno; la libera circolazione, voluta in primis proprio dalla $inistra immigrazionista, spinge gli stipendi al ribasso; la svolta verde ideologica fa aumentare le bollette elettriche e anche tutti gli altri prezzi; idem le sanzioni boomerang contro la Russia. Non ancora soddisfatti di cotante prodezze, i kompagni pretendono pure di aumentarci le tasse? Ma col piffero!
In più, se la riformetta dovesse venire respinta, il no verrebbe preso a pretesto per rifilare al popolazzo ulteriori aggravi fiscali!
Tentativi vergognosi
Va pure ricordato che i $inistrati vogliono finanziare la 13a AVS tramite aumento dei prelievi salariali e dell’IVA. In più, con la loro iniziativaspecchietto per le allodole sui premi di scassa malati che non devono superare il 10% del reddito (la cui applicazione creerebbe infinite complicazioni burocratiche) farebbero aumentare le tasse; perché, è ovvio, i soldi per la parte di spesa sanitaria non più coperta dai premi di assicurazione malattia non crescono sugli alberi.
I continui tentativi ro$$overdi di spremere i cittadini come limoni sono, semplicemente, vergognosi!
LORENZO QUADRI
*Dal MDD