COPENAGHEN (Danimarca) – Quella Svizzera che aveva trovato le sue certezze del recente Europeo – in cui siamo stati eliminati soltanto ai rigori ai quarti di finale dall’Inghilterra – sembrerebbe essersi persa per strada. Certo, gli addii di Sommer, Schär e Shaqiri pesano e neanche poco nell’economia del gioco rossocrociato, ma ieri sera contro la Danimarca – formazione mai battuta in casa sua – la Nati ha mostrato di aver fatto qualche passo indietro di troppo.
L’esordio in Nations League, al netto del 2-0 ottenuto dai padroni di casa, è da dimenticare e avrà delle ripercussioni anche in vista della sfida di domenica a Ginevra quando arriverà la Spagna, fresca campione d’Europa, viste le espulsioni rimediate da Elvedi (rosso decisamente dubbio, visto che il fallo sembrerebbe essere stato commesso da Dolberg) e da Xhaka, caduto nuovamente in quei raptus di nervosismo e follia che troppo spesso hanno caraterizzato la sua carriera, specie in maglia rossocrociata.
Sono venute meno le certezze, insomma, ieri sera al Parken. Compresa quella solidità difensiva, visto che la truppa di Yakin, chiusasi a riccio per mantenere inespugnato il fortino, non ha retto sotto i tentativi danesi, incassando due reti negli ultimi 10’. L’unico vero sorriso lo ha regalato Kobel che, pur non perfetto in occasione del vantaggio firmato Dorgu, ha dimostrato di poter prendere il testimone lasciato da Sommer, rendendosi protagonista di alcuni interventi degni di nota e risultando a mani basse il migliore in campo dei nostri.
Insomma, il cammino elvetico – dopo l’Europeo e i tre addii importanti – sembrerebbe essere un po’ più complicato del previsto e domenica, contro i vari Yamal e Nico Williams, potremo capire di che pasta è fatta questa “nuova” Svizzera.