Il Rapid compie 75 anni. Un bel traguardo.
Ne siamo tutti fieri, dal sottoscritto ai ragazzini che ogni giorno vengono ad allenarsi sui nostri campi. Abbiamo saputo conservare i nostri valori, anche se oggi giorno il calcio è diventato un business. Noi cerchiamo di trasmettere ai nostri ragazzi quelli che sono le priorità della vita, con un impegno a sfondo sociale che ci rende orgogliosi. La strada indicata dai fondatori resta sempre quella: giocare a calcio per divertirsi ed imparare a stare in gruppo, con rispetto e solidarietà.
Il risultato non è mai stato una vostra priorità.
Non scendiamo in campo per perdere, ci mancherebbe. Ma abbiamo sempre messo i valori di cui parlavo prima davanti a tutto. Però ricordo che il nostro club ha un bel trascorso nel calcio che conta, anche se nella notte dei tempi. Parlo della brillante promozione del 1955, che vide fra i protagonisti anche un certo Geo Mantegazza, giocatore dotato di talento. Adesso le nostre ambizioni si sono ridotte, anche perché nel calcio amatoriale, il dilettantismo è un optional...
Molti rapidini hanno fatto carriera nel Lugano.
Noi e il club bianconerosiamo complementari. Il Rapid ha formato tantigiovani che poi nel Lugano sono diventati importanticalciatori. Per questo affermo, senza timore di essere smentito, che anche noi abbiamo dei meriti se uno come Bottani è diventato il calciatore che conosciamo tutti. Ma oltre a questo bravissimo fantasista ce ne sono altri che potrei citare. Boffi e Gottardi, tanto per fare dei grandi nomi del passato…
Lei dirige il club da 20 anni. Un impegno stimolante ma anche difficile.
Sono arrivato nel 2004 e pensavo di ricoprire questo ruolo per un paio di anni al massimo. Poi ci ho fatto l’abitudine ed ho pensato che avrei potuto dare una mano per la crescita del club. Non sempre le cose sono andate bene, ma vi assicuro che tutti, dal primo all’ultimo membro di comitato, ci abbiamo sempre messo l’anima.
Fra i principali protagonisti della storia del Rapid chi metterebbe?
Fare una lista potrebbe essere un esercizio fastidioso. Però, e qui parlo del mio ventennio, da quando cioè sono presidente, vorrei ricordare l’abnegazione e lo spirito sempre propositivo ed entusiasta dell’attuale consigliere di Stato Raffaele De Rosa. Un esempio. Come calciatore e tecnico.
Fra l’altro, lei ha promosso la stesura di un libro per i 75 anni di vita del club, che uscirà nel 2025.
Ne abbiamo parlato con l’editore Raul Fontana, figlio del presidentissimo Renato, uno dei fondatori, ed abbiamo deciso di uscire il prossimo anno con una raccolta di ricordi, aneddoti, storie e altro ancora.
MDD