All'apparenza il posto di delegato all'Ucraina recentemente istituito dalla Confederazione dovrebbe attirare numerosi interessati: lo stipendio annuale è infatti di 270'000 franchi e per l'Ucraina, a differenza di molti altri ambiti, il Consiglio federale non intende risparmiare avendo già previsto di versare al paese dell'est Europa 5 miliardi di franchi fino al 2036 in vista della sua ricostruzione.
Gestire e coordinare questa somma sarà una sfida avvincente che sarà affidata Jacques Gerber, tuttora consigliere di Stato nel Canton Giura tra le fila del PLR. Un aspetto però sembra aver creato contrasti all'interno dell'amministrazione federale: il posto non era stato messo a concorso. Come riferisce il Blick l'Ufficio federale del personale, che dipende dalla ministra delle finanze Karin Keller-Sutter (PLR), aveva invano insistito affinché questa posizione fosse sottoposta a regolare concorso pubblico.
“Vorrei sottolineare che la posizione dovrebbe essere pubblicizzata pubblicamente”, ha scritto un funzionario dell’Ufficio del personale nella corrispondenza interna – e ha continuato: “Per quanto ne so, ciò non è stato fatto”. I capi di stato maggiore del Dipartimento degli affari esteri e del Ministero dell'economia avrebbero attirato l'attenzione dei consiglieri federali Ignazio Cassis e Guy Parmelin sul bando di concorso, ma questi avrebbero "deciso diversamente".
Il tentativo di Jacques Gerber di conquistare un seggio al Consiglio degli Stati è fallito nel 2023. Il Blick avanza quindi l'ipotesi che Cassis voleva aiutare un amico di partito in cerca di una nuova occupazione. Il DFAE informa che “il posto è stato coperto mediante procedura ad invito data l'elevata urgenza e la durata limitata del posto”. Jacques Gerber entrerà in carica solo a gennaio, mentre la decisione del Consiglio federale di creare il posto di delegato per l'Ucraina era già stata presa in aprile. In otto mesi non sarebbe stato possibile pubblicizzare adeguatamente la posizione?
"Il Consiglio federale era stato informato di questa procedura", sottolinea il DFAE. Cercavamo una personalità in grado di rappresentare la ricostruzione dell’Ucraina sia a livello nazionale che internazionale e di condurre trattative con un’ampia gamma di stakeholder”.