In questi giorni si è parlato molto di rapporti tra Cantone e Comuni, sia a seguito dell’assemblea dell’associazione dei comuni ticinesi (ACT) che ha criticato il ribaltamento di oneri del Cantone sulle spalle dei Comuni, sia dopo la presentazione del preventivo della Città di Bellinzona in cifre rosse e che si lamenta per le stesse cose evidenziate dall’ACT. Sui rapporti difficili tra Cantone e Comuni il Consigliere di Stato Norman Gobbi si era già espresso settimana scorsa proprio sul Mattino della domenica, anticipando alcuni concetti, che vale la pena approfondire.“ Stiamo vivendo un momento di crisi tra Cantone e Comuni, è sotto gli occhi di tutti. Ciò avviene a maggior ragione oggi, con la necessità di operare risparmi sia da parte della Confederazione, sia da parte del Cantone e i Comuni rischiano di subire le peggiori conseguenze. Teniamo conto che i 2/3 circa delle spese comunali sono vincolate da decisioni imposte dal livello cantonale o dal livello federale per il tramite del livello cantonale. Detto questo, come responsabile del Dipartimento che si occupa e si preoccupa dei Comuni, ritengo che siamo giunti a un punto di svolta. Spesso quando i rapporti tra due persone sono al minimo storico si trova il coraggio di guardarsi negli occhi e per un bene superiore si trovano i compromessi o le convergenze per continuare assieme. È ciò che dobbiamo fare. Qui il bene superiore sono le cittadine e i cittadini ticinesi, così come le nostre aziende. Devono essere i loro interessi al centro della nostra azione. Cittadini e aziende che devono affrontare grandi difficoltà. Non possiamo quindi permetterci di “litigare”, di ignorare le loro più che legittime aspettative”, afferma il Consigliere di Stato, Norman Gobbi.
Sì, ma che cosa si può fare? “Non ci sono ricette preconfezionate o soluzioni semplici. Di questo ne siamo tutti ben coscienti. Vi è un punto di partenza positivo evidenziato dai Comuni: la disponibilità di trovare soluzioni assieme. Occorrerà quindi da parte dei Comuni presentarsi in modo compatto su determinati temi, affinché la loro forza contrattuale sia maggiore e non vi siano contasti al loro interno. Da parte del Cantone ci dovrà essere la volontà di collaborare realmente per soluzioni condivise. In questo senso, come avevo già detto la scorsa settimana sul Mattino della domenica, sono pronto a impegnarmi per trovare soluzioni concrete. Sarà questa una delle priorità che fisserò per il mio prossimo anno da presidente del Consiglio di Stato, a partire quindi dall’aprile del 2025. Anche se già da oggi occorre lavorare nella costruzione di ponti e non di barriere tra Cantone e Comuni”, conclude il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.
*Dal MDD
Sì, ma che cosa si può fare? “Non ci sono ricette preconfezionate o soluzioni semplici. Di questo ne siamo tutti ben coscienti. Vi è un punto di partenza positivo evidenziato dai Comuni: la disponibilità di trovare soluzioni assieme. Occorrerà quindi da parte dei Comuni presentarsi in modo compatto su determinati temi, affinché la loro forza contrattuale sia maggiore e non vi siano contasti al loro interno. Da parte del Cantone ci dovrà essere la volontà di collaborare realmente per soluzioni condivise. In questo senso, come avevo già detto la scorsa settimana sul Mattino della domenica, sono pronto a impegnarmi per trovare soluzioni concrete. Sarà questa una delle priorità che fisserò per il mio prossimo anno da presidente del Consiglio di Stato, a partire quindi dall’aprile del 2025. Anche se già da oggi occorre lavorare nella costruzione di ponti e non di barriere tra Cantone e Comuni”, conclude il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.
*Dal MDD