I mandati dei consulenti esterni della Confederazione non devono superare i 100 milioni. È quanto chiede una mozione presentata dal Consigliere nazionale Lorenzo Quadri. La proposta è una risposta ai diversi casi che nelle ultime settimane hanno interessato in particolare il Dipartimento dello Sport e della Difesa diretto da Viola Amherd, in cui consulenti sono stati assunti con remunerazioni che raggiungevano i 1140 franchi al giorno.
Come Quadri sottolinea nel testo della mozione, questi non sono casi isolati, dato che i mandati di consulenza assegnati dal CF sono in continuo aumento con una spesa complessiva che al 2019 ammontava a 150 milioni di franchi, mentre nel 2023 era salita a quasi 184.
“Il DDPS ed il DATEC – scrive il deputato della Lega - lo scorso anno hanno speso oltre 50 milioni ciascuno in consulenze esterne. Questo malgrado i consulenti interni all’amministrazione federale non manchino, oltretutto ottimamente stipendiati (non di rado scala salariale 31 o superiore)”.
Quadri ricorda inoltre che parallelamente ai mandati di consulenza esterni sono cresciute anche le spese per il personale della Confederazione. I posti federali in senso stretto nel 2007 erano 32mila, mentre a consuntivo 2023 ne figurano 38'600.
Per questo “soprattutto in considerazione delle necessità di risparmio della Confederazione”, quest'ultima deve porre un freno alle spese per il personale o dei consulenti esterni. “O il personale aumenta, e quindi si internalizzano compiti; oppure, se ci si affida all’esterno, il personale di ruolo deve diminuire” scrive Quadri. La mozione chiede quindi che al Consiglio federale dato un limite massimo di 100 milioni di franchi all’anno per i mandati di consulenza esterni attribuiti dai vari Dipartimenti federali.