La consigliera federale Viola Amherd ha annunciato mercoledì a Berna le sue dimissioni per la fine di marzo. Nel corso di una conferenza stampa riguardante il futuro dell'esercito e l'integrazione delle donne, la 62enne vallesana ha comunicato di aver considerato attentamente questa decisione dopo 30 anni in politica e che era giunto il momento di lasciare il suo posto a qualcuno di nuovo.
La partenza del capo del DDPS, in carica dal gennaio 2019, è stata recentemente oggetto di molte speculazioni. Lo scorso fine settimana l'UDC aveva chiesto le sue dimissioni, ritenendo che lei stesse mettendo a repentaglio la sicurezza del Paese.
Durante i suoi sei anni al DDPS, Viola Amherd è riuscita a ottenere attraverso il voto popolare nel settembre 2020, per il rotto della cuffia, il 50,1% dei voti l'acquisto di nuovi aerei da combattimento. Si è inoltre impegnata per aumentare la percentuale delle donne nell'esercito e ha adottato varie misure per avvicinare l'esercito svizzero alla NATO e all'UE, cosa che le è valsa l'ira dell'UDC. Oltre all'UDC, Amherd era stata criticata da più parti per accuse di nepotismo, oltre che aver assunto collaboratori e consulenti con compensi record.
“Il Centro ringrazia Viola Amherd per l'immenso impegno e l'alto senso di responsabilità con cui ha rappresentato la Svizzera in qualità di presidente della Confederazione e ha difeso gli interessi della popolazione in qualità di consigliera federale e capo del DDPS”, ha reagito il presidente del suo partito Gerhard Pfister.