LUGANO – La strada è ancora irta, in salita, complicatissima e difficile, ma quantomeno il Lugano può ancora sognare e sperare di centrare quello che ormai è il vero obiettivo stagionale: i playin. I bianconeri restano ancora aggrappati al treno che parte dal 12° posto e che arriva fino al 10°-9°-8° posto (guardare più in alto è chiaramente inutile e impossibile). E se il Lugano può ancora sperare lo deve anche alla vittoria ottenuta ieri sera alla Cornèr Arena contro il Servette per 5-2: i ragazzi di Krupp non sono stati perfetti, hanno commesso errori, hanno subìto il vantaggio di Praplan, sono stati salvati dalla traversa sempre nel primo periodo e hanno rimesso in gioco i ginevrini col 3-2 di Berni – giunto quasi per caso – ma non hanno mai mollato, hanno lottato, hanno ripreso la partita per le corna e l’hanno fatta loro. Se questo spirito si fosse visto anche solo negli ultimi 2 mesi, staremmo parlando di tutt’altra stagione…
Con i “se” e con i “ma” purtroppo – o per fortuna – non si va molto lontani e la realtà nuda e cruda dice che il Lugano, dopo il cambio in panchina, ha ottenuto 6 punti in 3 partite e nell’unica sconfitta subita – quella di Zurigo di sabato sera – avrebbero meritato molto di più. Per spiegare come le cose sembrerebbero cambiate basterebbe guardare il tabellino della sfida di ieri contro le Aquile dove spicca un Alatalo (non esattamente il miglior bianconero della stagione) capace di chiudere la contesa con 4 punti all’attivo.
Il difensore ha avuto il merito di pareggiare i conti nel secondo tempo, di servire l’assist a Thürkauf (all’inizio si pensava a una doppietta dello stesso numero 22, ma sarebbe stato davvero troppo…), a Peltonen e di mettere lo zampino anche nel 5-2 conclusivo di uno Zohorna tornato finalmente a scrivere il proprio nome nel tabellino marcatori. Chiedergli di più sarebbe stato assolutamente eccessivo…
Ora il Lugano si trova a -2 dallo stesso Ginevra, a -5 dall’Ambrì (con una partita in meno dei leventinesi) e a -6 dal Langnau (sempre con un match disputato in meno rispetto ai Tigers). La strada è irta, in salita e all’orizzonte – se i bianconeri vogliono ancora sperare e sognare – si intravvedono tre match fondamentali: quello di sabato contro il Kloten, quello di domenica a Rapperswil e il derby di martedì alla Gottardo Arena. Solo allora si potrà capire davvero se la banda di Krupp potrà puntare ai playin o dovrà accontentarsi di chiudere la marzo o dovrà giocarsi addirittura i playout.