MELBOURNE (Australia) – Il cielo sopra Melbourne, per la seconda volta di fila, si è tinto di azzurro o, se preferite, del tricolore italiano: Jannik Sinner ieri è riuscito a centrare un back-to-back incredibile, trionfando nuovamente, a distanza di 12 mesi dalla prima volta, nell’Australian Open. Se nel 2024 per vincere il suo primo Slam l’altoatesino aveva dovuto compiere un’impresa, rimontando dallo 0-2 contro Medvedev, ieri il tennista italiano ha giocato come fa il gatto col topo col tedesco Zverev, mostrando una superiorità a tratti imbarazzante per tutta la concorrenza. In questo momento, almeno sul duro, non ce n’è per nessuno.
Il numero 1 al mondo è diventato già ora l’italiano con più Slam vinti in carriera, ma questo è solo uno dei record ottenuti fin qui da Sinner che, in attesa della sentenza doping, macina vittorie su vittorie, senza lasciare nulla ai suoi rivali. Da New York in poi, passando per la Coppa Davis e per le Finals di Torino, fino ad arrivare appunto a Melbourne il tennista di San Candido non ha fatto altro che vincere, convincere e alzare trofei. Con la vittoria di ieri Sinner ha conquistato ben 22 set consecutivamente contro i Top 10 della classifica Atp, superando di botto la striscia impressionante fatta registrare da Roger Federer nel 2007, che si era fermato a quota 20. Soltanto McEnroe (28) e Borg (23) erano riusciti nel 1984 e nel 1978 a fare meglio. Ma l’italiano è anche diventato il primo giocatore di sempre a conquistare 10 vittorie consecutive contro i primi dieci giocatori del ranking, segno di un dominio incontrastato.
Sinner è riuscito anche in un’impresa che mancava dal lontano 2006, ovvero dalla seconda vittoria consecutiva di Nadal al Roland Garros: il numero 1 al mondo, infatti, è riuscito a difendere il primo titolo Slam conquistato in carriera, esattamente come fece il maiorchino in quello che divenne poi il suo giardino di casa, il Philippe Chatrier. Senza dimenticare che l’italiano è diventato l’ottavo giocatore di sempre a conquistare le prime tre finali Slam disputate – prima di lui ci erano riusciti solo Connors, Borg, Edberg, Kuerten, Federer, Wawrinka e Alcaraz – e il primo a vincere tre Slam consecutivi sul cemento dopo Djokovic che centrò l’impresa tra il 2015 e il 2016.
Finita qui? Neanche per idea. Il tennista italiano ha anche eguagliato il record di Borg e di Connors come numero di vittorie nei suoi primi 50 match disputati come numero 1 al mondo: dallo scorso 10 giugno, infatti, l’azzurro ha ottenuto 47 vittorie e sole 3 sconfitte, con una mostruosa percentuale del 94%, diventando anche il giocatore più giovane di sempre a ottenere 21 vittorie consecutive negli Slam giocati sul cemento. L’ultima sconfitta? Dobbiamo tornare indietro agli US Open del 2023, quando fu proprio Zverev a imporsi in cinque set agli ottavi di finale.
A proposito di Zverev, arrivato in finale con la convinzione di potersi giocare la sua partita e le sue chance… il tedesco sull’arco di tutto l’atto conclusivo dell’Australian Open non ha mai avuto una palla break a sua disposizione. Una statistica che può sembrare di poco conto, ma che invece ha un peso specifico mostruoso. Nella storia del tennis, infatti, solo Federer (Wimbledon 2003) e Nadal (US Open 2017) sono riusciti a replicare la medesima statistica che dimostra una superiorità netta da parte dell’altoatesino che in tutto il torneo ha concesso solamente cinque break (!), infrangendo il record che apparteneva proprio a Roger Federer, che in Australia nel 2018 subì soltanto sei break.