Sport, 31 gennaio 2025

“Vogliamo fungere da traino al movimento cantonale”

Ciclismo: a colloquio con il nuovo presidente del GP del Ticino, Andrea Melocchi

LUGANO - Nel giorno dell'ultima tappa della Tirreno Adriatico e a una settimana dalla Classicissima (Milano-Sanremo), sulle strade della Riviera e della Leventina il prossimo 16 marzo si disputerà il Gran Premio del Ticino, la gara d'apertura del calendario nazionale, unica prova ticinese ad essere sopravissuta ai cambiamenti che hanno purtroppo toccato il movimento cantonale (sempre meno competizioni di livello e sempre meno corridori che arrivano nelle categorie più importanti). Curato e fortemente voluto da Ticino Cycling l'evento è giunto alla sesta edizione e i percorsi sono quelli collaudati nelle precedenti stagioni. 



Volto nuovo del GP Ticino, e in fondo la grande novità del 2025, è senza dubbio il presidente del comitato organizzatore Andrea Melocchi, avvocato bergamasco di stanza ormai da un decennio nel nostro paese, che si è messo volentieri a disposizione degli organizzatori. Sostituisce Adriano Alari, che con il padre Piero, in passato è stato l'anima di questa kermesse. Due personaggi, in particolare il secondo, che hanno dato moltissimo al GP del Ticino. Ma torniamo in argomento e torniamo al nuovo presidente, che abbiamo incontrato nei giorni scorsi.


Andrea Melocchi, un bergamasco in Ticino: come si sente dopo quasi 10 anni di permanenza e di attività quale avvocato nel nostro Cantone?
Mi trovo benissimo, anche se ammetto che i primi anni non sono stati facili, come spesso succede quando si conosce una nuova realtà. In tutta franchezza dico che la partenza è stata in salita, poi pian piano ho imparato ad amare questo paese, nel quale mi sono integrato e adeguato benissimo. Tanto che oggi posso dire di avere operato la scelta giusta, anche se lasciare Bergamo non è stato semplice. Attualmente dirigo uno studio legale di Lugano e lavoro al fianco di avvocati e fiduciari. Consulenze legali e fiscali, anche sportive.


Se diciamo Bergamo, ci viene in mente l'Atalanta 
La seguo, sono un suo grande tifoso, perciò sono felice del percorso che ha fatto in questi ultimi anni. Se siamo arrivati a vincere l'Europa League e se siamo la realtà emergente del calcio italiano, lo dobbiamo a Mister Gasperini e alla famiglia Percassi. Aggiungerei che l' Atalanta è una società virtuosa e che il suo settore giovanile è un fiore all'occhiello!


Lei è anche agente di Chiara Consonni, una delle migliori cicliste azzurre nonché avvocato di un certo Giuseppe Saronni.
Chiara è certamente una giovane italiana moltointeressante e di prospettiva. Ho voluto stare con lei, pure bergamasca. Ho fatto di tutto per poterla assistere. Ma curo gli interessi di altre giovani ragazze che, ne sono convinto, hanno davanti un futuro roseo. Tornando a Chiara: la ragazza della Canyon Sram, è una delle pistard e delle sprinter più forti in circolazione. Basta vedere il suo curriculum. Ha vinto titoli mondiali ed europei, la medaglia d’oro nella gara madison su pista alle recenti Olimpiadi parigine e si è imposta in tre tappe del Giro.


Lei ha anche un rapporto molto stretto con Beppe Saronni.
Sono il suo avvocato. Saronni è stato uno dei grandi campioni del ciclismo internazionale, icona delle due ruote; per me è un onore lavorare per lui. Lo ringrazierò sempre, perché è anche grazie a lui se ho conosciuto questo mondo. Ho collaborato con Beppe quando era general manager della Lampre-
Merida, la squadra allora di Damiano Cunego. Beppe adesso è consulente della UAE Emirates gestita dal vostro Mauro Gianetti. Ma non solo: scrive libri ed è consulente della RAI.


Cosa le ha detto quando ha saputo che lei sarebbe diventato presidente del comitato di organizzazione della gara di Lodrino?
Gli ho chiesto cosa ne pensasse, e lui mi risposto di accettare. Secondo Saronni è una bella esperienza per conoscere ulteriormente questo sport e le sue dinamiche.


Ma come è arrivato a questo incarico?
Grazie a Rubens Bertogliati, direttore tecnico di Ticino Ciclyng. Lo conosco da diversi anni, da quando correva per la Lampre, quindi nel periodo in cui Saronni mi introdusse nel ciclismo. Rubens mi ha fatto subito una impressione positiva. Si tratta di una persona molto corretta e trasparente, un dirigente che ama profondamente il ciclismo. Il suo sogno è quello di rilanciarlo al Sud delle Alpi! È stato a lui a chiedermi di entrare nel comitato organizzatore. Ho accettato subito.


Cosa significa per lei presiedere questa organizzazione in un momento in cui il ciclismo cantonale ha problemi di corridori (pochi) e di corse (sempre meno).
Mi spiace che il GP Ticino sia l'unica corsa ticinese di livello. Aggiungo inoltre che a mio parere si fa ancora poco per il ciclismo nella nostra regione. Poco, rispetto ad altri paesi e proprio per questo motivo spero che le nostre istituzioni si rendano conto che il ciclismo dovrebbe essere appoggiato, perchè porta valori sani.


Una corsa non è mai facile da organizzare, soprattutto quando ci sono pochi Velo club a collaborare.
La gara la organizza Ticino Cycling, sotto la regia di Fabio Schnellmann e Rubens Bertogliati. I mezzi non sono tantissimi e pochi sono coloro che ci danno una mano. Il Velo club Bellinzona nel suo piccolo ci supporta. Un lavoro duro, con pochi mezzi, impegnativo. Vado oltre: ad oggi non abbiamo molti sponsor ma ci diamo ugualmente da fare e non ci scoraggiamo.


Lei subentra ad Adriano Alari, che con il padre Piero è stato uno degli artefici della rinascita di questa prova.
Rubens mi ha spiegato il ruolo di Adriano e Piero in questo evento. Dedizione e passione incredibili. Spero di essere alla loro altezza.


Sogni nel cassetto per la corsa?
Come detto spero che questo GP sia un modo per attirare interesse attorno al movimento ticinese delle due ruote e che questo evento ci possa aiutare ad allestire nuove corse sul territorio.

MDD

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