La corsa alla successione del Consigliere federale Viola Amherd si è finora contraddistinta in particolare per l'assenza di candidati. Ufficialmente, il Centro deciderà a fine febbraio chi nominerà come successore di Viola Amherd nel Consiglio federale e i potenziali candidati del partito di Gerhard Pfister hanno tempo fino a lunedì per farsi avanti. Tuttavia, attualmente solo Markus Ritter, consigliere nazionale e presidente dell'Unione svizzera dei contadini, ha annunciato la sua candidatura. Tutti gli altri esponenti considerati idonei alla carica hanno invece rinunciato.
Una mancanza di candidati che sta cominciando a preoccupare gli altri partiti, che a poco a poco stanno facendo sentire il loro malumore a proposito di questa situazione. Il capogruppo del Partito socialista in Consiglio nazionale Roger Nordmann (PS) ha addirittura in mente una soluzione inedita quanto radicale: sostenere un candidato di un altro partito. “Un solo candidato del Centro non è accettabile. Ciò significherebbe che siamo liberi di fare quello che vogliamo. Potremmo quindi prendere in considerazione l’idea di sostenere un membro dei Verdi Liberali” ha affermato Nordmann, citato dalla stampa svizzerotedesca.
Secondo la “Limmattaler Zeitung”, i socialisti considererebbero quindi Tiana Angelina Moser (Verdi Liberali/ZH), consigliera agli Stati, come alternativa se il Centro offrisse un solo candidato. Il presidente dei Verdi liberali Jürg Grossen ricorda però che “questo seggio appartiene indiscutibilmente al Centro”.
Gli altri partiti stanno a loro volta diventando impazienti. La presidente dei Verdi, Lisa Mazzone, insiste: “Ci aspettiamo che il Centro rispetti il tacito accordo del Consiglio federale presentando più candidati, tra cui una donna”. Un'opinione condivisa dal PLR, che minaccia anch'esso di reagire se non verrà offerta alcuna scelta. Da diversi anni infatti, i vari partiti sottopongono all'Assemblea federale un ticket di due persone in un'elezione di un Consigliere federale. Proporre un solo candidato sarebbe considerato una forzatura che il Parlamento difficilmente accetterà. Al Centro quindi il compito di trovare almeno un altro candidato nelle prossime settimane.