Sport, 06 febbraio 2025

“Turgovia, scelta giusta. Lugano? Nessun rimpianto”

Intervista con Alessandro Villa, roccioso difensore della squadra cadetta

WEINFELDEN - Alessandro Villa (24 anni) è un dei tanti giovani ticinesi che sono emigrati Oltre Gottardo a cercar fortuna. Dopo aver vestito la maglia del Lugano sino al 2023 (dal settore allievi alla prima squadra), di fronte alla reticenza del club ad offrirgli un contratto, ha deciso di firmare per il Turgovia, piccola società cadetta senza eccessive ambizioni ma ideale per la crescita sportiva e umana di un hockeista (e chissà che proprio grazie a questa esperienza, il luganese un giorno non riesca a ritagliarsi uno spazio anche in un club di livello più alto). Nei giorni scorsi e alla vigilia dell’inizio dei playoff per il titolo di Swiss League, lo abbiamo raggiunto telefonicamente nella sua abitazione di Weinfelden. 


Alessandro Villa: lei è alla seconda stagione a Turgovia. Qual è il suo bilancio? 
Direi positiva. Ho fatto la scelta giusta. Un club in crescita, una squadra in cui i giovani e i giocatori più esperti convivono in perfetta simbiosi. Il Turgovia è consapevole di essere una piccola realtà e quindi agisce di conseguenza; per me si tratta di una bella esperienza. Aggiungo inoltre che a Weinfelden, la città in cui si gioca e in cui vivo, mi trovo benissimo; è carina e a misura d’uomo. 


In campionato il Turgovia è andato oltre le previsioni, cogliendo un inatteso terzo posto alle spalle di Basilea e Chaux de Fonds. 
Ad inizio regular season non pensavamo di finire a ridosso delle migliori. Ma il nostro cammino è stato continuo, soltanto in gennaio abbiamo riscontrato qualche difficoltà ma poi alla fine con la vittoria di Sierre siamo riusciti a staccare il terzo posto, che ci permette di giocare in casa i playoff, avversario il Coira, neopromossa e rivelazione stagionale. 


A settembre qual era il vostro obiettivo? 
Un campionato tranquillo e la qualificazione ai playoff senza troppi problemi. Come detto, siamo andati ben oltre. 


Alessandro Villa si è ritagliato uno spazio importante. 
Vero: il tecnico Anders Olsson, molto didattico e pronto al dialogo, mi ha sempre dato fiducia. E ciò mi ha permesso di giocare libero da ogni pensiero. In 45 partite sono riuscito a segnare quattro reti.


E il pubblico vi ha ripagato con una buon affluenza. 
Se teniamo conto che la pista di Weinfelden può ospitare al massimo 2500 spettatori, direi proprio di sì. Ad ogni partita casalinga c'erano almeno 2000-2300 tifosi, che hanno creato un ambiente molto caldo. 


Adesso però arriva il bello, ovvero i playoff.
Li giocheremo senza particolari patemi. Non abbiamo nulla da perdere. A questo punto cercheremo di arrivare in semifinale, anche se sappiamo benissimo che contro il Coira non sarà per nulla facile.


Favorita al titolo cadetto?
Una fra Basilea e Chaux de Fonds, due società che vogliono salire nella massima lega. I loro budget,
del resto, sono i più alti di Swiss League. Ricordo che queste due squadre, insieme ad Olten e Visp hanno chiesto la licenza per salire di categoria. Al contrario del Turgovia che, come detto prima, è una piccola realtà e non ha un budget sufficiente per disputare la National League.


Ammesso che sarà l'Ajoie a giocare lo spareggio di promozione/ relegazione, secondo lei la vincitrice dei playoff ha qualche possibilità di essere promossa nella massima serie? 
Il passato ci dice che raramente è successo che una formazione cadetta vincesse lo spareggio. Fra Basilea e Chaux de Fonds, le mie favorite, vedo comunque meglio i neocastellani. Si tratterebbe di un derby e poi lo Chaux de Fonds ha un pubblicopiù appassionato che quasi tutte le volte riempie la pista. I giurassiani, secondo me, contro i cugini potrebbero avere qualche problema. 


A Turgovia gioca un altro ex bianconero, Yves Stoffel.
Stoffel ha disputato una buona stagione e credo che sino a questo momento sia la migliore da quando gioca in Swiss League. A Lugano ha trascorso un periodo difficile: gli allenatori che ha avuto non gli hanno dato fiducia. Ora però si sta affermando sempre più nella nostra squadra.


Parliamo del Lugano, la sua ex squadra. Non sente un po' di frustrazione visto che non è stato riconfermato?
In questo momento non ci penso. Sto bene a Turgovia, società che mi permette di crescere. Certo, quando inizi a giocare da ragazzino in un club pensi sempre un giorno di arrivare ai massimi livelli ed esordire in prima squadra (cosa che ho comunque fatto, anche se in poche occasioni). Alla fine non hanno creduto in me o forse avevano altre prerogative. Ora comunque il Lugano appartiene al passato e sono concentrato sul Turgovia. 


Ha seguito la sua ex squadra? Cosa ne pensa della brutta crisi che l'ha attraversata e del cambiamento della guida tecnica? 
Sulla carta i bianconeri hanno talento e giocatori di livello. Francamente non sono riuscito a capire cosa sia capitato, che cosa non abbia funzionato. Luca Gianinazzi? Difficile dare un giudizio. Quando sei fuori, quando sei lontano, non si hanno elementi per dare una valutazione completa.

A.M.

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