Svizzera, 03 febbraio 2025

Statuti S: l’ex PPD pretende che li manteniamo a vita!

Gli uregiatti vogliono accordare agli ucraini il permesso di dimora già dopo 3 anni

E’ da quando il governicchio federale, per ubbidire ai balivi di Bruxelles e Washington, ha introdotto lo statuto S per i profughi ucraini, che lo scriviamo: la storiella dello statuto “orientato al rimpatrio” è l’ennesima truffa della partitocrazia immigrazionista a danno dei cittadini svizzeri. Ai quali è stato lavato il cervello affinché accettassero che agli ucraini venisse riservata un’accoglienza extralusso, con sussidi perfino ai possessori di SUV Maserati e Porsche: tanto sarebbe stato per poco tempo. E invece… infinocchiati! I profughi ucraini rimarranno tutti qui, in via definitiva, a carico del nostro stato sociale.
 
Pori nümm
Nei giorni scorsi è arrivata l’ennesima conferma che il disegnino era proprio questo. La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) ha approvato a maggioranza un’iniziativa parlamentare del deputato uregiatto Reto Nause (Reto chi?). L’iniziativa chiede che i titolari di statuto S ottengano il permesso di dimora dopo tre anni invece che dopo 5. Visto che lo statuto S venne introdotto nel marzo 2022, i primi titolari possono stappare lo champagne: se il parlatoio dovesse seguire la CIP-N, il nuovo diritto scatterebbe subito! E se pensiamo che in Consiglio degli Stati uregiatti e $inistrati sono sovrarappresentati, c’è poco da stare allegri.

 
Prendere nota: l’ex PPD vuole tenere qui tutti i profughi ucraini, vita natural durante, e farceli mantenere. Ricordiamo infatti che in Ticino solo il 14.6% degli ucraini ha un lavoro (assieme a Ginevra, siamo il fanalino di coda della Svizzera) mentre ben l’80% riceve sussidi sociali. Quanto alla cassa malati, la paghiamo a tutti (poi ci chiediamo come mai i premi esplodono).
 
Visto che vengono mantenuti nel lusso con i soldi del contribuente, è chiaro che i rifugiati ucraini non hanno alcuno stimolo a trovarsi un impiego; specie se umile e con paga modesta. E comunque, il mercato del lavoro di questo sfigatissimo Cantone è conciato da sbatter via a causa dell’invasione da sud voluta dalla partitocrazia. Non c’è lavoro per i ticinesi, per cui figuriamoci per gli ucraini. Che quindi, una volta ottenuto il permesso di dimora, resteranno qui attaccati alla mammella pubblica. Ci piacerebbe sapere quale altro Paese ha preso delle decisioni del genere! E ci piacerebbe pure sapere quale altro Paese eroga a dei profughi prestazioni sociali generose quanto quelle elvetiche! Poi ci troviamo i SUV targati UA parcheggiati davanti ai centri estetici, alle palestre, ai negozi di lusso, ai wellness, a costose scuole private, eccetera…
 
Assalto alla diligenza
Poiché le notizie corrono veloci, non serve il Mago Otelma per prevedere il risultato della brillante iniziativa uregiatta del permesso di dimora dopo tre anni. Ovvero, impennata degli “ucraini” che chiederanno lo statuto S, anche se provengono da zone sicure del Paese! Ucraini è messo tra virgolette perché, come noto, le ultime richieste di statuto S, anche in Ticino, sono state presentate da grandi famiglie Rom dei Carpazi, che non parlano né ucraino né russo, in possesso di passaporti ucraini farlocchi ottenuti a seguito della corruzione imperante da quelle parti. E intanto noi regaliamo miliardi a Zelensky, grazie al “medico italiano” del PLR.
 
Ringraziamo il “Centro”
Da notare che l’iniziativista Reto Nause non è un soldatino uregiatto qualunque: è stato segretario generale del partito, oltre che municipale di Berna. Quindi la sua geniale pensata di accordare il permesso di dimora agli ucraini dopo tre anni va considerata come una posizione del partito, che infatti l’ha appoggiata nella CIP-N assieme ai ro$$overdi; altrimenti non avrebbe raggiunto una maggioranza nella Commissione.
 
Applausi a scena aperta per il “Centro”, che promuove l’assalto dei migranti al nostro stato sociale, evidentemente a danno degli svizzeri! Ma avanti, votate per l’ex PPD, che non perde occasione per dimostrarsi un partito di $inistra. Altro che “Centro”!
 
Intanto per la Vallemaggia…
Naturalmente i miliardi per Kiev ci sono, così come pure quelli per mantenere in eterno i migranti ucraini. Poi però i Comuni di Cevio e Lavizzara, a seguito del tristemente noto nubifragio, si sono visti costretti ad aumentare il moltiplicatore d’imposta (è notizia dei giorni scorsi) perché il governicchio federale gli versa solo elemosine! E’ il mondo che gira al contrario. Indennizzare la Vallemaggia è compito della Confederella! Quindi i soldi necessari li DEVE cacciare Berna, senza fare tante storie, tagliando sui regali all’estero!
 
Non ci sta bene che il Cantone – la cui situazione finanziaria è nota - subentri alle latitanze bernesi sulla Vallemaggia inventandosi fondi ad hoc o usando i contributi della BNS (che vanno impiegati a beneficio di tutti e non di una sola regione). Soprattutto considerando che la Confederazione, ed in particolare la ministra delle Finanze PLR Karin Keller Sutter (Ka-Ka-eS), per abbellire i propri conti, invece di risparmiare, rifila oneri ai Cantoni, in un puerile giochino di scarica-barile!

LORENZO QUADRI 
*Dal MDD

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