L’Ucraina ha annunciato la disponibilità ad aprire un corridoio umanitario nella regione russa di Kursk per consentire ai civili russi bloccati nelle zone occupate di rientrare nelle aree controllate da Mosca, qualora la Russia ne facesse richiesta. "Siamo pronti a rispondere a una richiesta ufficiale della Federazione Russa", ha dichiarato la presidenza ucraina.
Sul fronte militare, la Francia ha confermato la consegna dei primi caccia Mirage 2000 a Kiev, mentre l’Olanda ha inviato ulteriori F-16 americani. Il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, ha dichiarato che i velivoli inizieranno presto missioni di combattimento per rafforzare la difesa contro l’aggressione russa. Tuttavia, la situazione sul campo resta tesa: mentre l’esercito russo avanza nell'est dell'Ucraina, continua a respingere le controffensive ucraine nella regione di Kursk.
Nel frattempo, emergono segnali di una possibile ripresa dei dialoghi diplomatici. Fonti russe indicano che un incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump potrebbe avvenire già entro febbraio o marzo. A confermare l'avanzato stato dei preparativi è Leonid Slutsky, presidente della commissione Esteri della Duma, che ha anticipato i temi in agenda: il conflitto in Ucraina, il Medio Oriente e le future relazioni internazionali.
Intanto, nella notte tra mercoledì e giovedì, 77 droni russi hanno preso di mira la regione di Kiev e altre dieci aree del Paese, con l’Ucraina che sostiene di averne abbattuti 56. Da parte sua, Mosca afferma di aver distrutto 28 droni ucraini, segnalando danni all'aeroporto militare di Primorsko-Akhtarsky, utilizzato per il lancio di droni kamikaze.
Continua a rimanere critica anche la situazione nella regione di Belgorod, dove il governatore russo ha riferito della morte di tre civili, tra cui due ragazze, a causa di un attacco con drone ucraino.