Sport, 13 marzo 2025

“Portare emozioni in pista! Questo deve fare il Lugano”

Dentro la crisi bianconera: ne parliamo con il super tifoso Roberto Meni (FCM)

LUGANO - HC Lugano, un'altra stagione da buttare, un'altro campionato finito al macero a causa di una serie di errori innumerevoli commessi dalla società, dalla direzione sportiva, dallo staff tecnico (quello guidato da Luca Gianinazzi) e dai giocatori. E il risultato è stato impietoso: playout! Una parola che fa venire i brividi, perchè è sinonimo di paura, di apprensione e tensione. Per la cronaca: dal 2006 ad oggi, dalla stagione dell'ultimo titolo, i bianconeri sono alla loro terza esperienza nella serie dei dannati (i playout, appunto). Ci finirono nel 2008 e in seguito nel 2011 e in entrambe le circostanze riuscirono a salvarsi, a spese del Basilea e del Rapperswil. Stavolta l'avversario si chiama Ajoie, da ormai cinque anni Cenerentola del torneo; una squadra molto... biancogiallo-nera, diretta da personaggi che hanno scritto la storia del Lugano: Julien Vauclair, Petteri Nummelin e Greg Ireland. Per ognuno di loro ci sarebbero tante cose da dire e da raccontare. 



Affrontare i giurassiani, intanto, non sarà semplice, soprattutto per i tifosi luganesi che si troveranno di fronte un passato che scotta, un passato di passione, gioie ed emozioni. Il tutto dopo una stagione davvero deludente e in cui i fan – quelli che sono sempre andati allo stadio e non coloro che hanno abbandonato la barca e si sono trincerati dietro le tastiere di Facebook lanciando anatemi – hanno sofferto le pene dell'inferno nel vedere all'opera un gruppo disunito, inaffidabile e, infine, fragile. Uno di questi è certamente Roberto Meni, presidente del Fans Club Malcantonese, creato nel lontano 1991 a Bombinasco. Con il responsabile vendita all'assicurazione La Mobiliare, abbiamo cercato di capire gli umori dei tifosi luganesi, alla luce di una stagione che sinora sa assolutamente di disfatta. Ma non solo: con lui abbiamo voluto fare il punto della situazione alla vigilia degli spareggi di fine stagione. Partendo dalla disaffezione del pubblico.


Calo vistoso: "A Lugano, nel Lugano, i tifosi fanno fatica ad accettare situazioni come quella attuale. Normale che sia subentrata una delusione profonda. Ma la crisi di pubblico è iniziata la scorsa stagione. Un vero peccato. Ricordo che nel 2018, qualche mese dopo la sconfitta nella finale contro lo Zurigo, il club annunciò che gli abbonati erano arrivati a 5 mila! Oggi ne abbiamo persi almeno mille. Aggiungo che molta gente non ne vuol più sapere. È stanca dei continui ribaltoni di allenatori e della mancanza di risultati".


A Cornaredo: "Sento dire che parecchi tifosi HCL preferiscono andare allo stadio di calcio. Forse perché il club di Mansueto sta ottenendo ottimi risultati, cosa che non succedeva prima. Tuttavia l'hockey a Lugano è sempre davanti, basti vedere quanti abbonamenti ha il FCL (non arriva a 2 mila, ndr)".


Fans club HCL: "Nota dolente. In Ticino ne sono rimasti soltanto quattro. Noi del Malcantone, Vallemaggia, Dna bianconero e Lugano nel cuore. 15 anni fa ne contavamo una ventina. Forse alla società non interessano più: si dice che chi ama il Lugano va in pista. Sarà: io credo che avere dei gruppi di tifosi che stiano vicini alla squadra e organizzino feste ed eventi sia molto positivo dal punto di vista economico e aggregativo. Possono nascere contatti, idee e si crea entusiasmo".


Emozioni: "I tifosi bianconeri sono molto esigenti. Su questo non ci piove. Tuttavia non hanno grandissime pretese come qualcuno vuol far credere. Non ammettono però che la squadra non lotti e soprattutto non porti emozioni in pista. Il Lugano deve fare questo, creare emozioni, che sono poi alla base di tutto. In futuro spero che questa lacuna sia colmata, altrimenti il pubblico diminuirà ancora".


Responsabilità: "Fare i processi è facile. Soprattutto al Lugano, da 40 anni uno dei club più prestigiosi e vincenti del paese. Però diventa quasi inevitabile quando si è confrontati con determinate situazioni che si ripetono. Nella corrente stagione tutti hanno delle colpe per i mancati risultati. Però adesso è giunto il momento di stringersi attorno alla squadra e sostenerla, perché contro l'Ajoie non sarà facile. Anzi".


Vicky: "Non è semplice fare il presidente del Lugano, soprattutto quando si raccoglie una eredità così pesante. Subito dopo la partita contro il Bienne è andata in TV e si è assunta le responsabilità di questo fallimento. E ciò mi è piaciuto. A lei, comunque, chiedo maggior contatto con noi tifosi. Vorremmo essere coinvolti maggiormente nella vita della società".


Uwe Krupp: "Non saprei dire se il tecnico tedesco meriti o meno la riconferma. Vediamo cosa succede da qui al termine della stagione. Va da sé che in soli due mesi non è facile capire se uno sia il tecnico giusto o no. Soprattutto in un ambiente particolare come il nostro".


Stranieri: "In questo momento non saprei chi confermare o meno. Terrei Joly e Sekac. È vero: il ceko ha cominciato a giocare solo da un mese ma lui è certamente un talento, uno che crea entusiasmo con le sue giocate spettacolari. Con il canadese, è forse il solo che riesce a portare emozioni".


Leader: "In questa squadra manca completamente un leader. Lo era Thürkauf la scorsa stagione. Adesso il nostro capitano non riesce più ad esserlo. Ha avuto degli infortuni ma mi sembra che abbia perso qualcosa. Non si è espresso sui suoi livelli. Lo aspettiamo...".


Futuro: "Portiamoci in salvo subito, questo è il solo obiettivo attuale. Poi vedremo. Di certo abbiamo una occasionissima per ricostruire squadra e ambiente. Janick Steinmann potrebbe essere la persona giusta per risollevare il Lugano. È giovane, competente e ambizioso".


Sponsor: "Sarebbe importante trovare nuovi finaziatori per la società, in modo che la famiglia Mantegazza non debba sobbarcarsi tutto il peso finanziario. Sento in giro che ci potrebbero essere nuovi arrivi: bene! Ricordo comunque che il Lugano è una società sana, che non ha difficoltà economiche, al contrario di altre. Servono, anche, nuove idee".


Scenario: "Sono convinto che questa squadra abbia i mezzi per una salvezza anticipata. Nel senso che contro l'Ajoie ha le carte in regola per vincere la serie. Ma tutti, dico tutti, dovranno metterci cuore e dedizione. E inoltre attaccamento alla maglia che portano. Il Visp? Non ci voglio pensare".

M.A.

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