Il Consiglio federale starebbe preparando un piano per far ridurre, se non eliminare, i dazi recentemente annunciati dal presidente americano Donald Trump. Secondo quanto riferito dal “Tages-Anzeiger” e altre testate, la Svizzera sta valutando quello che definisce un'”offerta esplosiva”: garanzie per investimenti diretti per diversi miliardi negli Stati Uniti. Il dipartimento dell'economia, guidato da Guy Parmelin, esaminerebbe quindi la possibilità di una procedura simile a quella dell'accordo di libero scambio con l'India. I diplomatici economici stanno studiando l’idea di fare promesse di investimenti agli Stati Uniti per incoraggiarli a fare concessioni sui dazi doganali. Tali garanzie dovrebbero servire come merce di scambio, scrive il Tages-Anzeiger.
Le testate CH Media riportano informazioni confermate e sottolineano che la Svizzera ha già attuato un piano simile con il governo indiano promettendo ingenti investimenti. Resta da vedere se un accordo analogo sia realistico anche con gli Stati Uniti e quali vantaggi politico-economici apporterebbe una volta messo in pratica.
In India la Svizzera si è posta l'obiettivo, insieme agli altri tre Paesi dell'Associazione europea di libero scambio (AELS, ossia Islanda, Liechtenstein e Norvegia), di aumentare gli investimenti diretti di 100 miliardi di dollari in 15 anni. L’economia americana è, tuttavia, meno “affamata di investimenti” rispetto a quella indiana. Inoltre, le imprese svizzere si sono già impegnate negli Stati Uniti per un importo di 300 miliardi di franchi, il che rende la Svizzera uno dei maggiori investitori. Berna dovrebbe quindi incoraggiare anche gli investitori privati a continuare a investire massicciamente negli Stati Uniti offrendo loro incentivi o addirittura aiuti.