BERNA – Lugano e YB sanno benissimo di cosa sia capace il Bienne. Bianconeri e gialloneri hanno provato sulla loro pelle cosa significhi sottovalutare i biancorossi che in stagione, pur avendo mancato il vero obiettivo – ovvero la qualificazione in Challenge League –, hanno stupito tutti in Coppa Svizzera, arrivando a giocarsi la finale. Una finale storica, perché per la prima volta in 100 anni di storia una compagine che non milita nei primi due campionati elvetici è stata in grado di giungere all’atto conclusivo.
Dall’altra parte del Wankdorf ci sarà il Basilea, fresco campione svizzero e voglioso di tornare ad alzare quel trofeo che nella bacheca dei renani manca dal 2019. Una vittoria che permetterebbe ai ragazzi di Celestini di centrare un’importantissima doppietta, che certificherebbe il ritorno dei rossoblù sull’olimpo del calcio elvetico, dopo una lunga, lunghissima attesa, fatta di insuccessi, di difficoltà, di risultati che non arrivavano e di allenatori continuamente cambiati.
Una vittoria, invece, da parte di Shaqiri e compagni metterebbe la ceralacca sulla stagione del Basilea e ne certificherebbe la padronanza del calcio svizzero. Una vittoria che, importante sottolinearlo, farebbe felici anche il Lugano – che così sarebbe qualificato per i preliminari di Europa League – e il Losanna, che prenderebbe il posto dei bianconeri nel 2° turno preliminare di Conference League. Bienne permettendo…