BERNA - Il Consiglio federale ha deciso di applicare una linea più rigida nei confronti dei titolari di permesso S, lo statuto di protezione speciale concesso agli sfollati ucraini. A partire da subito, chi rientra nel proprio Paese d’origine anche solo temporaneamente – per visite o vacanze – potrebbe vedersi revocare lo statuto.
La nuova prassi mira a garantire che il permesso venga concesso solo a coloro che ne hanno effettivamente bisogno. Secondo il governo, infatti, chi può recarsi tranquillamente in Ucraina non si troverebbe in una situazione tale da giustificare la protezione in Svizzera. Inoltre, viene sottolineato come l’accoglienza dei rifugiati debba restare credibile agli occhi della popolazione.
Le autorità cantonali potranno inoltre esaminare individualmente i casi sospetti, con la possibilità di revocare il permesso se si ritiene che la permanenza in Svizzera non sia più giustificata. Attualmente, circa 65.000 persone beneficiano di questo statuto, di cui oltre 1.500 in Ticino.
La stretta arriva anche in risposta alle critiche politiche emerse in più cantoni riguardo ai costi e alla durata del permesso S, concepito inizialmente come misura temporanea.
Fonte: Tio.ch