Primi problemi per il cantiere del secondo tubo della galleria del San Gottardo: le condizioni geologiche costringono infatti ad abbandonare le trivellazioni meccaniche oltre i 500 metri.
Dopo 190 metri la perforatrice si è fermata nella seconda canna della galleria stradale del San Gottardo, sul lato sud. Il terreno si sta rivelando troppo instabile, con rocce frammentate e friabili e persino cavità, ha annunciato lunedì l'Ufficio federale delle strade (USTRA). Secondo gli ingegneri, è impossibile continuare a scavare meccanicamente come previsto. Un tratto di 500 metri dovrà ora essere fatto saltare in aria utilizzando esplosivi, un metodo più tradizionale e lento. A tale scopo verrà costruito un tunnel di collegamento.
L'adattamento del sito comporterà costi supplementari pari a 15-20 milioni di franchi e un ritardo di sei-otto mesi. Nonostante ciò, l'USTRA afferma che l'obiettivo resta invariato: aprire la seconda galleria nel 2030, senza superare il budget complessivo di 2,14 miliardi di franchi.
L'USTRA assicura che i rischi geologici di questa zona erano già noti al momento della pianificazione. Tuttavia, indagini più recenti mostrano che l'entità delle difficoltà era sottostimata. L'amministrazione federale ritiene che il metodo di brillamento sia attualmente il più sicuro ed efficace per questa sezione. La fresa continua ad avanzare sul lato nord, dove le condizioni sono più favorevoli.