UE - Il Consiglio europeo ha approvato a Bruxelles un «mandato politico» per elaborare una proposta sull’utilizzo dei beni russi congelati dall’inizio della guerra in Ucraina. Ventisei Paesi hanno dato il via libera, con l’esclusione dell’Ungheria di Viktor Orbán, sempre più schierata con il Cremlino.
Il Belgio, che custodisce la maggior parte degli asset di Mosca, resta cauto e chiede garanzie legali. Secondo il Guardian, l’Ucraina riceverebbe un prestito da 140 miliardi di euro in tre anni, garantito sui fondi russi bloccati a Bruxelles.
Orbán, assente dal vertice, ha parlato a Budapest: «L’Ucraina può essere partner strategico, ma non membro dell’UE. Bruxelles vuole dividere e comprare l’Ucraina come i colonialisti».





