TICINO - L’ultima sortita dell’Ufficio prevenzione infortuni non è passata inosservata al Mattino della Domenica, dove Lorenzo Quadri ha definito inaccettabile la nuova ondata di allarmismo. Per il consigliere nazionale leghista i toni “apocalittici” dell’UPI servirebbero solo a spingere verso più multe, più radar e più limiti, proprio mentre USTRA prepara l’introduzione generalizzata degli 80 km/h in autostrada anche a carreggiata libera.
Secondo Quadri, ripreso dal Mattino, prima di imporre nuovi freni agli automobilisti bisognerebbe “spegnere i semafori del San Salvatore e della Collina d’Oro”, misura già chiesta a Berna. L’estensione degli 80 all’ora, avverte, rischia di spingere il traffico sulle strade comunali e cantonali, creando l’effetto contrario a quello dichiarato.
Il direttore del domenicale sottolinea inoltre come l’UPI ometta alcuni fattori decisivi: l’esplosione demografica dovuta all’immigrazione, che aumenta il numero di veicoli su infrastrutture rimaste identiche, e l’impatto crescente di biciclette e monopattini elettrici. Citato dal giornale, il presidente centrale dell’ACS Simone Gianini ricorda che “i monopattini o le biciclette elettriche, con 16 decessi, costituiscono l’intero aumento dei morti sulle strade del 2024”.
Infine, il domenicale critica duramente i 592 Comuni – tra cui 13 ticinesi – che hanno scritto al consigliere federale Rösti chiedendo di privilegiare i 30 km/h. Per Quadri, è “istituzionalmente grave” invocare la rottamazione di una decisione del Parlamento e voler imporre un modello bocciato nettamente dai votanti di Lugano.





