LEGA DEI TICINESI - Oggi, in Gran Consiglio, qualcuno ha finalmente smesso di nascondersi dietro pretesti e manovre tattiche. Con 75 voti favorevoli e uno solo contrario, il Parlamento ticinese ha approvato il credito supplementare di 87,3 milioni di franchi e l’aggiornamento dell’autorizzazione di spesa per la realizzazione della tappa prioritaria del progetto Tram-Treno, respingendo nettamente l’assurda richiesta di referendabilità avanzata dall’UDC.
I fatti sono chiari. L’UDC ha tentato di affossare il più grande progetto infrastrutturale degli ultimi 100 anni in Ticino. Ha scelto la polemica sterile e la propaganda, mettendo deliberatamente a rischio un progetto strategico da circa 750 milioni di franchi, finanziato in larga parte dalla Confederazione. Il tutto per pura ambizione politica, senza visione, senza rispetto per il futuro del Cantone.
Il Tram-Treno non è un capriccio ideologico: è un progetto atteso da decenni, fondamentale per la mobilità di Lugano e del Luganese, per la riduzione del traffico su gomma, per l’ambiente, per l’economia cantonale e per migliaia di posti di lavoro indiretti. Quando arriva il momento della verità, in aula, senza documenti, senza fatti e senza coraggio politico, la diagnosi diventa inevitabile.
La Lega dei Ticinesi rivendica con forza una politica che decide, che si assume le conseguenze e che lavora per l’interesse concreto dei cittadini, non per titoli di giornale o calcoli elettorali. La politica non è sabotare ciò che funziona per inseguire visibilità. La politica è costruire, anche quando è difficile. Oggi il Parlamento ha dimostrato maturità e senso dello Stato. Oggi, invece, qualcuno ha dimostrato di non esserne all’altezza.
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