Sport, 19 giugno 2018

“La Svizzera conosce i propri pregi e difetti. La Serbia? L’affronterei come il Brasile”

René Morf ha analizzato l’esordio mondiale dei rossocrociati, gettando uno sguardo anche alla sfida che ci attende venerdì

LUGANO – Sono trascorse solo poche ore dall’ottimo pareggio ottenuto dalla Svizzera al cospetto del Brasile, nella gara di esordio del Mondiale russo. Le tante emozioni vissute domenica sera sono ancora vive dentro i cuori di tutti noi, orgogliosi di aver fermato una corazzata che, almeno sulla carta, si giocherà la vittoria finale. La Nazionale, in quel di Rostov, ha saputo soffrire, ha anche barcollato in alcuni momenti, ma alla fine è riuscita a conquistare un punto importante: “È vero nel primo tempo abbiamo sofferto davvero tanto, il Brasile sembrava devastante – ha esordito René Morf, ex bandiera del Lugano – I giovani, alcuni giocatori che erano all’esordio in una competizione del genere hanno anche patito l’impatto con la sfida e col Mondiale, ma ci sta… ma quello che più mi è piaciuta è stata la reazione da squadra”.

La Svizzera, in effetti, assomiglia sempre più a un gruppo vero. Cosa hai pensato nel primo tempo?
Dopo i primi 20’-25’ credevo che sarebbe stata davvero durissima, perché non ci davano davvero tregua. Sembrerà strano, ma il loro gol è servito più a noi che a loro… Neymar e compagni hanno atteso troppo, hanno gestito il ritmo senza chiudere l’incontro e noi abbiamo capito che potevamo e dovevamo cambiare qualcosa, reagendo alla grande.

I punti positivi emersi domenica sono essenzialmente il risultato e la reazione. Cosa non ti è piaciuto?
Questa è una squadra che conosce i propri limiti, sa fissarsi degli obiettivi e cerca di conseguirli basandosi sui propri punti di forza. Poi chiaramente ci sono delle difficoltà croniche che abbiamo, che riguardano essenzialmente l’attacco. Dobbiamo essere più incisivi: domenica abbiamo sfruttato l’unica occasione avuta, ma non può andarci sempre bene… dobbiamo costruire di più. Guardate come ha giocato l’Islanda con l’Argentina… si è difesa bene, ma quando ripartiva lo faceva con 5-6 uomini… noi invece difendevamo bene, ma poi ci trovavamo solo con Seferovic…

Questo forse è uno dei nostri limiti più grandi,
anche se ovviamente dobbiamo tenere conto dell’avversario che avevamo di fronte…
Certamente sì, ma questo è un problema che abbiamo sempre. C’è anche da dire una cosa: non si può giocare, offendere e contrattaccare senza pensare a cosa può accadere nel prosieguo dell’azione. Mi spiego: se si riparte in 5-6, dobbiamo considerare che possiamo anche perdere il controllo del pallone e quindi dobbiamo prevenire possibili contropiedi, con le marcature preventive. Ecco, forse questo ci limita troppo nelle nostre giocate.

A proposito di avversari da affrontare: Petkovic, anche contro il Brasile, ha dato retta alla sua idea di gioco e di formazione…
Vlado è un bravissimo ct. Sa leggere le partite, ma segue sempre la sua linea di pensiero, che è quella che l’ha condotto fin qui. Si fida dei suoi uomini, compreso Seferovic che in tanti non lo vorrebbero come attaccante titolare… in panchina c’è Gavranovic, ma lo stesso ticinese ha capito qual è il suo ruolo e sa che presto troverà spazio e potrà risultare utilissimo.

Venerdì arriva la partita che potrebbe valere il passaggio del turno, quella contro la Serbia…
Se pensiamo che possa essere facile… abbiamo già perso. Tutta la squadra dovrà prepararsi al meglio e cercare di capire al più presto come impostare il match, sia durante gli allenamenti sia durante lo svolgere dell’incontro. Loro sono molto forti, hanno fisicità ed estro, come ogni squadra dell’ex Jugoslavia che si rispetti, soprattutto grazie a Milinkovic-Savic e a Kolarov. Dovremo saper gestire i momenti; io l’affronterei tatticamente come abbiamo fatto con la Seleçao.

Ultima domanda: che indicazioni ti ha lasciato Brasile-Svizzera?
Le indicazioni sono molte, ma quella più importante è, che se mettiamo da parte la paura, sappiamo giocare. Chiaro siamo a un Mondiale e ogni piccolo dettaglio conta; siamo nella fase a gironi e tutti iniziano già a fare calcoli per ottenere il pass per gli ottavi. Noi però dovremo concentrarci solo su noi stessi e sulle nostre qualità…

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