Sport, 15 ottobre 2018
Salvezza o obiettivo primo posto: la Svizzera a Reykjavik padrone del suo destino
La Nazionale questa sera sfiderà l’Islanda in un match che ha il potere di poter indirizzare il futuro prossimo della truppa di Petkovic
REYKJAVIK (Islanda) – Il 6-0 ottenuto in casa lo scorso 8 settembre non deve illudere nessuno: benché l’Islanda abbia perso anche contro il Belgio e sia praticamente tagliata fuori dalla corsa per il primo posto nel Gruppo 2 della Lega A della Nations League, quella nordica resta una formazione capace di stupire tutti a Euro 2016, di mettere in difficoltà l’Argentina al recente Mondiale e di fermare sul 2-2 la Francia pochi giorni fa in amichevole, quando a Guingamp conduceva per 2-0 a pochi minuti dalla fine.
La Svizzera, è innegabile, parte con i favori dei pronostici anche perché l’1-2 rimediato venerdì a Bruxelles ha messo in evidenza che questa Nazionale c’è, che può contare su un ottimo gruppo e su alcune individualità di valore e che, dopo le tante chiacchiere e i passi falsi post-Russia2018, si è compattata per perseguire tutti la medesima causa. Di conseguenza la pressione, nonostante la Nations League sia alla fine un torneo interlocutorio in vista delle Qualificazioni al prossimo Europeo, sarà per la maggior parte sulle spalle
di Xhaka e compagni che hanno il loro destino nella proprie mani.
In caso di sconfitta, ecco che il primato e la possibilità di continuare il cammino in questo torneo verrebbero praticamente a diminuire. Anche la salvezza potrebbe essere messa in dubbio, anche se quel +6 momentaneo negli scontri diretti con la stessa Islanda fa comunque dormire sogni tranquilli.
Un pareggio, invece, metterebbe praticamente in sicurezza quantomeno la salvezza e la permanenza della Lega A della manifestazione. Un successo, chiaramente, terrebbe vive tutte le possibilità di superamento del turno, con la possibilità di giocarsi il tutto nello scontro diretto col Belgio del prossimo 18 novembre.
Petkovic per la sfida odierna potrebbe anche puntare su un piccolo turnover con Mvogo in porta e, perché no, Gavranovic in attacco: il ticinese venerdì ha timbrato il cartellino a Bruxelles e sfruttare la sua vena positiva – sta facendo molto bene anche con la maglia della Dinamo Zagabria – potrebbe essere una mossa che non solo stuzzica l’idea del ct, ma che potrebbe portare buoni frutti.