Notizia degli scorsi giorni la bufera scoppiata nel comune di Ivrea (Piemonte) nel quale la direzione scolastica ha deciso di non aderire al concorso denominato “Presepi in città” promosso dal Comune. La motivazione? Evitare di urtare la sensibilità di bimbi appartenenti a fedi religiose diverse.
Episodi simili accadono, purtroppo, anche alle nostre latitudini.
Esempio lampante e analogo era stata la decisione di una società di ginnastica e di una scuola argoviesi di proibire, in occasione delle feste di fine anno scolastico, la carne di maiale, in particolar modo i cervelat (carne tradizionale svizzera tipicamente da grigliare) in segno di rispetto nei confronti degli alunni musulmani.
Pur comprendendo la difficoltà di preservare ed imporre la propria cultura e le proprie usanze e abitudini per coloro che professionalmente e quotidianamente (come appunto il mondo scolastico) sono confrontati in un contesto sempre più globalizzato ed eterogeneo, non sono tuttavia comprensibili e accettabili decisioni di questi contenuti.
Coloro che in nome della laicità,