TICINO - In Svizzera, il salario mediano supera i 7’000 franchi. In Ticino, invece, si ferma poco sopra i 5’700. Non si tratta solo di una differenza numerica: è una questione che incide profondamente sulla qualità della vita. Significa meno sicurezza, meno risparmi, meno prospettive. Qui si lavora tanto, spesso quanto altrove, ma si resta un passo indietro.
E quando a un reddito più basso si aggiungono i premi di cassa malati tra i più alti del Paese, il conto diventa insostenibile. È una situazione che pesa sulle famiglie, sui giovani, sugli anziani.
L’iniziativa della Lega dei Ticinesi sulle casse malati, votata dal popolo, rappresenta una risposta concreta e va rispettata. Si deve farla entrare in vigore già dal 2026. È una misura sostenibile e, soprattutto, di giustizia sociale.
Efficienza e coraggio: le responsabilità del DSS e del Governo.
Il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) deve rivedere la pianificazione ospedaliera, rendendola più efficiente e meno costosa: basta scuse. È tempo di agire. Allo stesso modo, il Governo deve avere il coraggio di applicare immediatamente ciò che il popolo ha deciso. A livello federale, invece, resta il grande tabù della cassa malati unica. Garantire premi base uguali per tutti sarebbe il vero significato di solidarietà nazionale. Ma questa soluzione non viene applicata perché le lobby delle casse malati non vogliono perdere potere e privilegi.
Solidarietà vera: priorità a chi vive e lavora qui
La solidarietà, però, deve partire da casa nostra. La priorità deve andare a chi vive e lavora qui, non a chi arriva solo per sfruttare il sistema. La Svizzera deve restare solidale con tutta la propria popolazione, senza sprecare risorse “a Drizzi e a Sancia” (a destra e a manca, in dialetto di Chironico) solo per rendersi belli agli occhi dell'opinione mondiale.
Sovranità e trasparenza: il popolo deve decidere
Servono trasparenza e rispetto della nostra democrazia diretta. Gli accordi internazionali — come il discusso e scandaloso "SCONCIO" Accordo quadro con l’UE — devono essere spiegati chiaramente al popolo e sottoposti alla doppia maggioranza. Quando si toccano sovranità, benessere, indipendenza e neutralità, pilastri costruiti in decenni di storia, il popolo e i Cantoni devono avere l’ultima parola.
Non possiamo permettere che scelte scellerate e false promesse, provenienti da ambienti progressisti, socialisti e liberali, mettano a rischio ciò che abbiamo costruito con fatica.
La strada è chiara: servono coraggio e determinazione
Il problema è evidente. Le soluzioni pure.
Ora servirebbero due cose: una politica coraggiosa che metta davvero al centro il nostro popolo e il suo benessere, e la consapevolezza di tutti noi per non cadere nei tranelli di chi vuole piegarci ai voleri dei poteri forti.
Farei Patrizio, Municipale di Faido





