Svizzera, 19 gennaio 2019
L'ex brigatista Alvaro Baragiola: "Non c'è mai stato nulla di personale con le vittime. Era qualcosa di simbolico e funzionale"
È destinata a far discutere l’intervista dell’inviato de Le Iene, Gaetano Pecoraro, all’ex terrorista delle Brigate Rosse Alvaro Lojacono Baragiola. Dopo aver dichiarato a Tio.ch che “l’Italia non ha mai chiesto la mia estradizione alla Svizzera” e aver rivelato di “essere disposto ad accettare l’ergastolo”, Baragiola ha parlato anche ai microfoni della trasmissione di Mediaset.
Nel lancio di anteprima dell’intervista, che andrà in onda domenica 20 gennaio, l’ex terrorista ha detto la sua sull’arresto di Cesare Battisti. “Su Cesare – dice – è stata costruita
negli anni l’immagine di nemico pubblico numero uno, cioè proprio il cattivo assoluto. Gli scattano una foto che esce dal carcere e sorride e tutti a dire che “ride delle vittime”. Ma che ca**o, esci di galera, sarai pure contento, no?”.
Alla domanda di Pecoraro su quale ruolo aveva nel commando che rapì il presidente della DC Aldo Moro nel 1978, Baragiola chiede al giornalista di “non insistere”.
“Non c’è mai stato – conclude – nulla di personale con nessuna delle vittime. A partire da Moro in giù, nessuno aveva nulla di personale. Era qualcosa di simbolico e funzionale".