COACH STRANIERO - Se qualcuno pensa che gli allenatori esteri siano una caratteristica dell’hockey moderno, beh, si sbaglia clamorosamente. L’Ambrì Piotta, che milita in Divisione Nazionale A, è infatti diretto dal tedesco di origini ceche Herbert Ulrich. E non è l’unico nel panorama nazionale elvetico. L’Ambrì, comunque, nelle sue fila annovera giocatori di indubbio valore. Pensiamo al portiere Danilo Morandi, a Luciano Bossi, a Franco Panzera o Flavio Juri. Senza dimenticare i fratelli Cipriano e Guido Celio, talenti emergenti di un vivaio che produce ogni anno atleti in grado di inserirsi senza troppi problemi nella rosa della prima squadra. Altri tempi. Al termine del campionato 1961/1962 vinto dal Visp (unico titolosinora), i biancoblù chiudono ad un più che onorevole quarto posto. Ma in Coppa Svizzera le cose vanno ancora meglio. Leggere per credere...
MADAME POTIN — La squadra leventinese riesce a qualificarsi per la finalissima dopo aver eliminato nell’ordine Herisau, Gotteron Friborgo, Fleurier (per forfait) e in semifinale lo Zurigo, che in quei periodi si chiamava Zurcher. La finale del trofeo si giocherà ad Ambrì. Va detto che negli Anni Sessanta la Coppa Svizzera, un po’ come succede nel calcio, era molto sentita. Un’occasione imperdibile. Al contrario di oggi, visto che viene snobbata dalle società e dai tifosi (e fanno male!). Contro i ticinesi giocherà niente meno che il Villars, realtà emergente di quelle stagioni. Il club vodese è “ mantenuto ” da Madame Potin, ricchissima e brillante
imprenditrice, che in poco tempo costruisce
una macchina di vittorie. Con i romandi giocano fra l’altro elementi molto famosi: pensiamo al portiere Rigolet, a “ Papi ” Friedrich o Roland Bernasconi, che qualche anno dopo approderanno dalle parti della Resega... E evidente che per l’Ambrì non sarà facile venire a capo di uno squadrone come quello gialloblù... In Leventina, però, aleggia lo spiritodella Valle. E allora tutto diventa possibile.
ATTESA SPASMODICA - L’evento è attesissimo. In tutto il Cantone non si parla d’altro. Il calcio è lo sport predominante, ma le gesta dell’Ambrì Piotta fanno breccia anche nel cuore di chi non è un appassionato di questo sport. In tutta la Svizzera c’è un’incredibile richiesta di biglietti per assistere alla finalissima. Molto agguerrita la rappresentanza di tifosi ospiti, che giunge in Leventina con due treni speciali. Il tifo è naturalmente entusiasmante: prima della sfida e durante le pause ci sono alcune dimostrazioni di pattinaggio artistico. All'americana, insomma. Il tecnico Ulrich alla vigilia dichiara che sarà la disciplina e l’organizzazione del gioco a decidere la finale. Ma il Villars ha una marcia in più. Almeno così sembra dover aver letto il risultato al termine del primo tempo: Ambrì 0, Villars 3. Sembra non esserci partita e molti spettatori sono convinti che finirà in goleada (per gli ospiti).
CHE RIMONTA! - Ma lo sport spesso riserva, per fortuna aggiungiamo noi, clamorosi stravolgimenti. E infatti la squadra ticinese quando toma in pista è animata dal sacro fuoco. Perso il timore reverenziale e la paura del primo tempo, l’Ambrì Piotta mette sotto pressione il Villars e dopo appena 45 secondi riduce lo scarto a due lunghezze. Autore del gol Gianni Guscetti. Lo spirito della Valle sembra essere sceso sulla Valascia e i “locali ” ora viaggiano come treni. La rimonta è possibile e si concretizza già nella ripresa. Nel giro di pochi secondi Baldi e Cipriano Celio pareggiano i conti. Tutto da rifare! Incredibile ma vero, una finale che sembrava decisa, viene rilanciata alla grande dai padroni di casa. Ma l’Ambrì non si accontenta mentre i romandi vanno letteralmente in bambola malgrado il loro superiore tasso tecnico. Ci pensano dunque Baldi e Juri a chiudere i conti e regalare alPAmbrì Piotta il primo trofeo importante della sua lunga storia. Per il presidente Bruno Croce e la tifoseria biancoblù è una gioia immensa.
HCAP campione di Coppa!
Chi l’avrebbe mai detto?
B.C.
ATTESA SPASMODICA - L’evento è attesissimo. In tutto il Cantone non si parla d’altro. Il calcio è lo sport predominante, ma le gesta dell’Ambrì Piotta fanno breccia anche nel cuore di chi non è un appassionato di questo sport. In tutta la Svizzera c’è un’incredibile richiesta di biglietti per assistere alla finalissima. Molto agguerrita la rappresentanza di tifosi ospiti, che giunge in Leventina con due treni speciali. Il tifo è naturalmente entusiasmante: prima della sfida e durante le pause ci sono alcune dimostrazioni di pattinaggio artistico. All'americana, insomma. Il tecnico Ulrich alla vigilia dichiara che sarà la disciplina e l’organizzazione del gioco a decidere la finale. Ma il Villars ha una marcia in più. Almeno così sembra dover aver letto il risultato al termine del primo tempo: Ambrì 0, Villars 3. Sembra non esserci partita e molti spettatori sono convinti che finirà in goleada (per gli ospiti).
CHE RIMONTA! - Ma lo sport spesso riserva, per fortuna aggiungiamo noi, clamorosi stravolgimenti. E infatti la squadra ticinese quando toma in pista è animata dal sacro fuoco. Perso il timore reverenziale e la paura del primo tempo, l’Ambrì Piotta mette sotto pressione il Villars e dopo appena 45 secondi riduce lo scarto a due lunghezze. Autore del gol Gianni Guscetti. Lo spirito della Valle sembra essere sceso sulla Valascia e i “locali ” ora viaggiano come treni. La rimonta è possibile e si concretizza già nella ripresa. Nel giro di pochi secondi Baldi e Cipriano Celio pareggiano i conti. Tutto da rifare! Incredibile ma vero, una finale che sembrava decisa, viene rilanciata alla grande dai padroni di casa. Ma l’Ambrì non si accontenta mentre i romandi vanno letteralmente in bambola malgrado il loro superiore tasso tecnico. Ci pensano dunque Baldi e Juri a chiudere i conti e regalare alPAmbrì Piotta il primo trofeo importante della sua lunga storia. Per il presidente Bruno Croce e la tifoseria biancoblù è una gioia immensa.
HCAP campione di Coppa!
Chi l’avrebbe mai detto?
B.C.