LUGANO – Sembrava profilarsi un weekend davvero complicato per il Lugano che, dopo la sconfitta rimediata giovedì in casa contro il Friborgo e dopo gli infortuni di Perlini, Sgarbossa, Kupari e Bertaggia, venerdì è tornato in pista incerottato in quel di Zugo. Eppure, a bocce ferme, i bianconeri al momento si ritrovano al sesto posto, sopra la fatidica riga, grazie a una prestazione di cuore, sudore e grinta messa in scena sulla pista dei Tori, rimasti incornati da Thürkauf e compagni che hanno lanciato nuovamente un messaggio: questo Lugano qualche volta si prende qualche partita di pausa – contro i burgundi i ragazzi di Mitell hanno davvero disputato una pessima partita – ma poi sono in grado di poter battere chiunque.
Quel Lugano poco ricettivo, poco ispirato e poco capace di coprire tutto il ghiaccio per 60’ che avevamo visto a inizio stagione, è ormai dimenticato. Certo, ogni tanto qualche passaggio a vuoto c’è e bisogna anche accettarlo (non va scordato da che base è partito il tecnico, ovvero da una squadra che ha dovuto fare i playout lo scorso anno), ma ora la squadra è diventata un vero gruppo, coeso, compatto, che sa affrontare a testa alta ogni difficoltà. Ora però una mano all’head coach e alla squadra deve arrivare anche da Steinmann e dalla società, che sono pronti a tornare sul mercato per mettere a disposizione del tecnico un nuovo straniero, visti i continui infortuni proprio tra i giocatori di importazione.
Un po’ più a Nord, in Leventina, la situazione è davvero complicata da decifrare. Al momento l’Ambrì sarebbe salvo e col 10° posto a tiro, ma entrare nella testa dei biancoblù è davvero complicato. Zwerger e compagni ne hanno dato dimostrazione ancora una volta nel weekend che si è appena concluso: andare a vincere a Davos, sulla pista della prima in classifica al termine di un match rocambolesco e pirotecnico, non è cosa da poco. Perdere in casa col Rapperswil 48 ore dopo, non scendendo praticamente in pista e subendo davvero una brutta sconfitta, è incomprensibile.
Troppi gli errori, tante le disattenzioni che hanno condizionato e caratterizzato una serata davvero da incubo vissuta dalla squadra e dai tifosi biancoblù sotto le volte della Gottardo Arena. Certo, le assenze di Virtanen e di Heim hanno pesato, ma quello di ieri rischia di essere un brutto colpo al morale per l’Ambrì anche perché di fronte i sopracenerini si sono trovati una squadra in totale confusione e difficoltà, che è stata però capace di cogliere il primo successo pieno nelle ultime 10 partite.





