Lo scorso 14 dicembre 2018 ho lanciato a livello cantonale un’iniziativa parlamentare generica sul tema delle naturalizzazioni, con la quale chiedo che venga modificata la Legge sulla cittadinanza ticinese e sull’attinenza comunale (LCCit) e che sia inserito il criterio di rimborso delle prestazioni assistenziali percepite negli ultimi dieci anni per l’ottenimento della cittadinanza cantonale.
La nuova legge federale in materia di naturalizzazioni ha comportato parecchie modifiche rispetto alle normative precedentemente in vigore. Soprattutto parecchie modifiche sono volte ad un vero e proprio inasprimento e ad un maggior vigore sia per le richieste e sia per le concessioni.
Aspetto principale e particolarmente positivo sarà che i richiedenti devono per forza essere titolari di un permesso C, mentre in precedenza venivano accettati anche i permessi B.
Anche nell’ambito della partecipazione alla vita economica o dell’acquisizione di una formazione si è deciso di inasprire il criterio di integrazione. La modifica è rivolta principalmente alla situazione pregressa dello straniero; coloro che al momento della domanda sono al beneficio dell’assistenza sociale non soddisfano tale criterio e questo avveniva già nel passato.
Nella pratica fino al 2017 se vi erano pendenze nei confronti dell’assistenza sociale era una decisione soggettiva e totalmente riposta alle autorità competenti che potevano considerare vari parametri come ad esempio l’ammontare di tale debito e le motivazioni personali del candidato.
Con la nuova legge, invece, l’Ordinanza sulla cittadinanza svizzera (OCit) decreta in maniera chiara e poco interpretabile: “Chi nei