Opinioni, 08 marzo 2019
Sabrina Aldi - Legittima difesa: le vittime non devono pagare due volte!
Mentre nella vicina penisola la Camera ha approvato il disegno di legge sulla legittima difesa che di fatto rafforza il diritto per il cittadino di potersi difendere senza il timore di vedersi poi condannare perché la difesa non è proporzionata all’offesa, in Svizzera, a livello federale, il Parlamento non ha voluto dar seguito all’iniziativa di Lorenzo Quadri preferendo lo status quo. A livello cantonale il Gran Consiglio si chinerà prossimamente su un’iniziativa popolare che, senza toccare il sistema attuale e quindi senza modificare le condizioni per vedersi riconoscere la legittima difesa, chiede che i costi di patrocinio siano assunti dallo stato. E ci mancherebbe altro, verrebbe da dire. Invece, purtroppo, il sistema attuale non garantisce un pieno indennizzo. Esso prevede, in maniera generica, che chi viene assolto ha diritto un'indennità per le spese sostenute ai fini di un adeguato esercizio dei suoi diritti procedurali. Ciò che succede nella pratica è
che non tutte le spese legali vengono rimborsate e comunque la tariffa riconosciuta non corrisponde necessariamente a quella concordata con il proprio difensore. Detto in altri termini: la vittima di una rapina ad esempio in casa propria, che per difendere sé stessa o la propria famiglia è costretta a reagire uccidendo o ferendo il criminale rischia dopo anni di atti istruttori, verbali, dibattimenti, che, nonostante le venga data ragione, debba pagarsi di tasca propria parte delle spese legali che possono arrivare a diverse migliaia di franchi. Come relatrice del rapporto favorevole all’iniziativa popolare sono fermamente convinta che il sistema attuale non è per nulla soddisfacente e deve essere modificato così da evitare che le vere vittime paghino due volte e mi impegnerò affinché tale modifica legislativa venga approvata in Gran Consiglio.
Sabrina Aldi
Granconsigliera uscente
Candidata 19 per la Lega dei Ticinesi