Mondo, 18 marzo 2019
Per la “Provincia di Como” tassare i frontalieri è “una provocazione elettorale e inconstituzionale”
Per la “Provincia di Como” la proposta della Lega di tassare l'1% dei salari dei frontalieri sarebbe “un’iniziativa parlamentare che sa più di provocazione che di reale iniziativa a tutela della manodopera locale”. In un articolo pubblicato ieri e intitolato “L’ultima provocazione anti frontalieri, una tassa dell’1% sullo stipendio” il portale comasco critica la proposta leghista. A parte le informazioni palesemente false, come il fatto che l'iniziativa “Prima i nostri” sarebbe passata sul “filo di lana” invece che essere plebiscitata con oltre il 58% dei voti e che la stessa iniziativa sarebbe stata “bloccata dal governo centrale di Berna” mentre invece è il Gran Consiglio ticinese ad aver bocciato l'iniziativa di applicazione, nell'articolo si riprende come unico commento quello di Roberto Cattaneo, sindacalista della “UIL frontalieri”, quindi non proprio la

voce più disinteressata sulla questione.
Secondo Cattaneo tassare i frontalieri sarebbe “anti-costituzionale” e l'iniziativa sarà abbandonata il giorno dopo le elezioni cantonali. "È un effetto della medesima filosofia che al di qua del confine ispira la Lega di Matteo Salvini: Prima i nostri" afferma Cattaneo "Il 7 aprile in Canton Ticino si vota e la Lega dei Ticinesi, come già accaduto in passato, non esita a strumentalizzare la questione dei frontalieri per guadagnare qualche voto in più. Lo fa con una proposta palesemente incostituzionale. E questo gli esponenti della Lega dei Ticinesi lo sanno perfettamente. Il che significa che questa proposta non diventerà mai legge e cadrà nel dimenticatoio il giorno dopo le elezioni cantonali. La definirei uno spot elettorale neppure troppo ben congeniato, considerato che l’iniziativa parlamentare è palesemente incostituzionale".