Sono oltre 250 le vittime degli attentati messi a segno il giorno di Pasqua in Sri Lanka da gruppi di estremisti islamici in chiese cristiane ed hotel. E’ di certo una delle stragi più efferate perpetrate dall’11 settembre 2001 ad oggi.
I colpevoli sono, ancora una volta, i terroristi islamici.
Ma naturalmente, su quest’ultima circostanza, la casta spalancatrice di frontiere e la sua stampa di regime fanno il possibile per “glissare”. Le parole “Islam” ed “islamico”, in relazione ad attentati terroristici, diventano sempre più un tabù. Chissà come mai, eh? Si teme forse per la politica di cosiddetta accoglienza, ovvero di invasione dell’Occidente promossa dall’establishment multikulti?
“Terrorismo religioso”
A proposito delle stragi in Sri Lanka, la stampa di regime nel suo zelo censorio è riuscita a coniare il termine di “terrorismo religioso”. Come ha osservato il prof. Ugo Volli (docente di semioticapresso l’Università di Torino), tale dicitura - probabilmente originata da una dichiarazione governativa - ha senso in Sri Lanka, dove fino a dieci anni fa imperversava una guerra
civile condotta su basi etniche e non religiose.
Nel resto del mondo no. Anche il Gigi di Viganello ha capito subito a quale credo appartengono i “terroristi religiosi”.
Eppure, in sprezzo del ridicolo, l’informazione di supporto al pensiero unico, a cominciare dalla RSI, ha ancora avuto il coraggio di accennare alla possibilità che i terroristi religiosi potessero essere… buddhisti. Ossignùr! E perché non shintoisti, animisti, pastafariani o adoratori di Giove Pluvio?
Nascondere ad oltranza
E sempre la RSI per giorni ha fatto di tutto e di più per schivare ad oltranza l’imbarazzante aggettivo: “islamico”. Se proprio non si può evitare di pronunciarlo, allora lo si fa il più lontano possibile dai fatti di sangue. L’obiettivo di una simile tattica (verrebbe da dire: tatticismo da tre e una cicca; mezzucci) ben lo spiega il citato Prof. Volli (non il Mattino razzista e islamofobo).
Si tratta di“nascondere, per ragioni chiaramente politiche, il legame fra islamismo e terrorismo, e in particolare la guerra vera e propria che in tutto il mondo gli islamisti stanno scatenando ormai non solo più contro gli ebrei, ma anche contro i cristiani. Dalla Nigeria al Pakistan, dalla Siria allo Sri Lanka, fino alle chiese d’Europa, è una guerra condotta con metodi orribili, contro persone colpevoli solo di appartenere a un’altra fede. Il papa cerca di nasconderla e negarla, ma la sua estensione e violenza sta crescendo terribilmente”.
“Cristiani” non si può dire
Il dilagare della manipolazione promultikulti ha polverizzato tutti i limiti di decenza. Prova ne sia che da un lato si tenta di sottacere che i terroristi autori della strage in Sri Lanka sono islamici; e dall’altro si cerca perfino di nascondere che le vittime sono cristiane. Nei rispettivi tweet (uella), due massimi esponenti dell’élite spalancatrice di frontiere quali l’ex presidente USA Barack Obama e l’ex aspirante (per fortuna trombata) alla medesima carica Hillary Clinton, sono riusciti a definire le vittime della strage