Opinioni, 01 maggio 2019
Mattia Melera - Nuova legge UE sulle armi, no grazie
La modifica della legge sulle armi proposta da Bruxelles (e voluta da Berna) sarà oggetto di votazione il prossimo 19 maggio.
Il tema è oramai diventato un “must” attorno al quale intavolare fiumi di dibattiti e discussioni. Come mai dunque tanto interesse?
Da un lato perché si tratta di un argomento che suscita risposte estreme dettate dall’emotività, dall’altro perché la Svizzera e la sua storia sono da sempre legate alle armi come oggetto di culto e per uso sportivo. Basti pensare che nel nostro paese il numero di armi pro-capite è fra i più elevati d’Europa.
Numeri di certo impressionanti, se si considera che la Svizzera risulta essere fra i paesi con un tasso di criminalità fra i più bassi d’Europa! Insomma, ben lungi dal voler asserire che non vi debbano essere leggi che regolamentino l’uso delle armi da fuoco, ma siamo davvero sicuri che questa ennesima richiesta di adeguamento da parte di Bruxelles sia necessaria?
In sostanza, questa legge è dettata dall’esigenza di rispondere agli attacchi terroristici degli ultimi anni, sebbene in realtà non vi sarebbe alcuna correlazione con questi ultimi, poiché gli atti estremi vengono compiuti con armi già oggi proibite e non registrate. La nuova legge dunque è superflua e va a colpire
unicamente i cittadini già in regola, con restrizioni inutili ed eccessiva burocrazia (tipica dell’Unione Europea).
In concreto, la legge proibirebbe da subito le armi semi-automatiche, mentre a lungo termine (in modo progressivo) ci sarebbero ulteriori limitazioni insensate (per ora sconosciute) e contrarie al principio di proporzionalità.
La direttiva (occorre rammentarlo) cambierebbe addirittura il principio di possesso dell’arma (sino ad ora considerato un diritto per i cittadini), rendendolo un privilegio. Perché mai la Svizzera dovrebbe voler recepire una simile direttiva inutile e dagli effetti dubbi? Anche in questo caso, la scelta di Berna è dettata dalla paura di una eventuale e fantasiosa scissione degli accordi di Schengen da parte di Bruxelles, sebbene in realtà non vi sia alcun nesso concreto fra i due temi.
Per il momento le autorità federali parrebbero essere poco in chiaro sulle reali ricadute di una accettazione popolare, ma nonostante questo si dicono pronte a prostrarsi dinanzi al volere dei padroni dell’UE.
Insomma, per alcuni il servilismo è sempre benvenuto, soprattutto se permette di screditare gli onesti appassionati di armi…
Mattia Melera
Consigliere Comunale Lega Arbedo-Castione
Responsabile MGL Bellinzonese e Valli